Ha fatto molto discutere la proposta di Letta di trasformare l’Erasmus in una tappa obbligatoria del percorso di studio universitario proprio in un momento in cui avanza la povertà, molte imprese chiudono e occorrerebbe un’attenzione al grande problema sociale prodotto dal Covid-19.
Prof. Paolo Desogus
Ora, sgomberiamo subito il campo da inutili polemiche: l’Erasmus obbligatorio è qualcosa di totalmente irrealizzabile.
Insomma, è una follia da venditore di fumo abituato a straparlare.
E allora perché ha fatto questa proposta?
Il messaggio di Letta si potrebbe dunque leggere come: “L’Erasmus andrebbe reso obbligatorio, per tante ragioni non si può e, però, se volete avere successo nella vita, nel lavoro… se veramente volete integrarvi nel mondo attuale e non essere lasciati ai margini della storia, dovete farlo: noi non possiamo obbligarvi a farlo, ma voi siete obbligati a soddisfare questo requisito esperenziale se volete veramente realizzarvi”.
A questo primo messaggio se ne nasconde però un secondo rivolto a quelli che non possono o non hanno potuto: “Siete laureati e fate un lavoro da schifo? Siete precari, la vostra paga è da fame e però avete l’ardire di sposarvi, tirar su casa, avere dei figli, ma non ci riuscite? È colpa vostra, non sapete stare al passo coi tempi. Non siete europei, non siete dinamici, non siete smart, non siete un cazzo: non avete colto le opportunità del mondo attuale (come l’Erasmus), non vi siete aperti alle trasformazioni del mondo attuale. La vostra vita è quello che vi meritate”.