Anche grazie all’emergenza Covid-19, ci stanno gradualmente abituando all’idea che gli Stati debbano essere amministrati da task forces di “tecnici” scelti da pochi e non eletti in Parlamento dai nostri rappresentanti democraticamente eletti dal popolo.
di Diego Fusaro
Tecnici che ovviamente sono sempre ultraliberisti, top managers, ammiragli della finanza. E intanto torme di idioti plaudono a tutto questo, amando le proprie catene. E pensando di vivere in una perfetta democrazia, minacciata dal pericolo in agguato del “fascismo” e del “populismo”, ossia di ogni reale contestazione della tirannia dei mercati in vista di una reale democrazia, che manca.
Prossima mossa:
abolire il parlamento e sostituirlo con una più snella task force di esperti e top managers. Ciò che se attuato tutto in una volta apparirebbe subito per ciò che è (un autoritario esproprio di democrazia), si presenta come legittimo e forse anche salvifico se realizzato gradualmente, un pezzo alla volta.
E, così, presso chi subisce tutto questo, non si ha una sacrosanta insorgenza: si ha, invece, una meschina resa colma di gratitudine. Che dire di Conte, il nuovo “Don Circostanza” di Silone? Si era spacciato per il nostro avvocato, l’avvocato del popolo. E invece era solo il curatore fallimentare dell’Italia per conto dei potentati economici stranieri. Ovviamente, lo so bene, questo mio discorso non ha speranze di “passare” né di essere anche solo razionalmente discusso.
Verrà diffamato e ostracizzato come populista e complottista, more solito.
La classe dominante propone come interesse universale il proprio interesse di classe. Il clero giornalistico e il circo mediatico diffamano come complottista chi osi metterlo in evidenza, provando a pensare altrimenti.
Leggi anche:
Giuseppe Conte: l’ex avvocato difensore che ha raggirato il popolo