Dopo la vittoria del conservatore Boris Johnson alle elezioni nel Regno Unito, la ratifica da parte del Parlamento britannico e la firma della Regina, la Brexit diviene realtà.
Autore: Gilberto Trombetta
Dal 2016, i giornali mainstream italiani (e relativi aedi minori) hanno sciorinato e collezionato una serie di previsioni ed articoli catastrofisti, improbabili, cataclismatici o finanche assurdi per fare terrorismo psicologico sull’uscita dall’Unione Europea scelta dai britannici. Vale la pena, quindi, ripercorrerne le tappe, in quanto assolutamente memorabili, e figlie tanto della distanza con la realtà, quanto anche della volontà di piegare la realtà all’ideologia.
Perché la realtà è un’altra. Infatti, ci siamo. Ormai è ufficiale. Irreversibile, come ha detto Nigel Farage nel suo discorso di commiato dell’altro giorno.
«Siamo al punto di non ritorno, lasciamo e non torneremo mai più. Il resto sono dettagli».
Adesso che la Brexit è realtà, anche il FMI deve dire le cose come stanno, dopo anni di terrorismo psicologico a reti unificate.
Deve cioè dire quello che molti dicevano da anni. E cioè che non solo non ci sarà nessuna apocalisse o calamità biblica per il Regno Unito con la Brexit, ma che – com’era ovvio – crescerà anzi più dei Paesi dell’Unione Europea. Ed allora ripercorriamola con una breve galleria [Fonte: Giuseppe Rubino, via Twitter], la narrazione che ci è stata proposta per anni a rete unificate.
Perché vista tutta insieme ci si rende conto del livello di menzogna a cui siamo sottoposti da anni. Tutti i giorni. Nella speranza che la profezia di Farage – ovverosia che come già accaduto in passato per lo SME, l’Italia seguirà il regno Unito nell’uscita – si riveli fondata.
Perché anche noi, in fondo «adoriamo l’Europa, ma odiamo l’UnioneUeuropea. Io spero che questo sia l’inizio della fine di questo progetto anti-democratico».
Revisione ed impostazione grafica: Lorenzo Franzoni
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