Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su pressione degli italo-venezuelani, interviene sulla situazione del Venezuela.
A seguito del riconoscimento di Guaidò presidente da parte di diversi Paesi europei, tra cui Spagna, Francia, Regno Unito, il Capo di Stato chiede una linea condivisa con l’UE.
In Italia si riaccende il dibattito: l’ex premier Renzi non usa mezzi termini “Provo vergogna per la posizione del nostro Paese”. Ma l’Italia ha posto il veto all’Unione europea sull’appoggio al governo del 35 Guaido’, che era presidente della Camera in quanto capo dell’opposizione. Il popolare giornalista Enrico Mentana parla via social di un “isolamento non spendido” da parte del Belpaese.
Ci si chiede però in quale articolo della Carta Costituzionale compaia scritto che il Presidente della Repubblica possa indirizzare, o indirizzi la politica estera del Governo? Si tratta di un’invasione di campo a tutto tondo, laddove le esternazioni di Mattarella alimentano i già pesanti dubbi di una sua partigianeria politica.
Tali dubbi, così pesanti dopo formazione del Governo e la decisione di estromettere l’economista Paolo Savona dal dicastero dell’Economia per delle esternazioni antieuro, si vanno così rinfocolando.
Se si tratta ormai di una Repubblica Presidenziale, non è ancora dato saperlo, ma gli indizi si accumulano sempre più. A tal proposito, il presidente dovrebbe a questo punto essere eletto dal popolo, sicché l’incostituzionalità delle ingerenze quirinalizie s’appalesa vivida nelle parole di Mattarella.
Un’ingerenza priva di contraltari, senza una responsabilità per i propri atti e protetta da reati di lesa maestà di monarchica origine (ci riferiamo, naturalmente, al reato di vilipendio).
Mattarella non contribuisce a calmare gli animi della situazione politica italiana, gettando benzina sul fuoco per quanto riguarda la politica estera, ormai una delle poche branche scevre di grandi conflittualità tra gli attori dell’Esecutivo.
Forse può sfuggire a molti, tra cui appunto Enrico Mentana, che l’Italia è uno dei principali paesi dell’UE, e che le sue istituzioni democraticamente elette hanno deciso di non avallare un (ennesimo) colpo di stato a guida americana nel paese più ricco di petrolio del mondo. Peraltro seguendo le risoluzioni ONU di non ingerenza, e le decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dove Russia e Cina (paese più esteso e paese più popoloso del mondo) non ci pensano neppure a riconoscere il giovane Guaidò…