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Referendum in morte della sinistra italiana

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Nonostante la sinistra sia finita da un pezzo, resistono immarcescibili quelli de sinistra che fanno cose che tanto vicine al popolo non sono.

E che ora invitano a votare sì.

I loro argomenti sono più o meno sempre gli stessi:

Bisogna essere realisti, badare al contesto e seguire il momento storico. Si tratta dei classici cretini che con sussiego e pose di alta saggezza intendono mettere le braghe allo spirito del mondo, quando questo gli ha già levato da tempo persino le mutande.
Sono quelli che vogliono cavalcare la tigre, che però in un balzo li disarciona e li mangia. Sono le mosche cocchiere che di volta in volta vogliono egemonizzare l’avversario politico assumendone il pensiero e la posa e facendosi dunque di fatto egemonizzare inconsapevolmente.

Le mosche di stronzi se ne intendono eccome.

Statene alla larga: scorie della storia, immerse in un eterno presente, che adesso invitano a votare sì per ragioni che nulla hanno a che fare col quesito referendario.
Votiamo secondo le nostre convinzioni, secondo i nostri ideali che hanno sede nella Costituzione e nello spirito parlamentarista di quelli che l’hanno scritta, dopo aver conosciuto l’antiparlamentarismo dei fascisti.

Votiamo no.

Contro questi smutandati un buon antidoto è questo bel passo di Engels:
Questo dimenticare i grandi princípi fondamentali di fronte agli interessi passeggeri del momento, questo lottare e tendere al successo momentaneo senza preoccuparsi delle conseguenze che ne scaturiranno, questo sacrificare il futuro del movimento per il presente del movimento, può essere considerato onorevole, ma è e rimane opportunismo, e l’opportunismo «onorevole» è forse il peggiore di tutti
(F. Engels, 1891).
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