Ennesimo rifiuto della cannabis depotenziata legale e monopolizzata dallo Stato – siamo di fronte a difesa della salute, oppure ad una pugnalata all’agricoltura italiana?
di Orizzonte
In Senato è andato in onda il solito teatrino di ideologia mista ad ignoranza ed ipocrisia dell’opposizione contro la liberalizzazione della Cannabis Light.
Mentre a Palazzo Madama Salvini urlava “no allo stato spacciatore”, in realtà pugnalava alle spalle l’agricoltura e la sanità italiane. Infatti, la legge 242/2016 aveva dato il via a quella che venne definita la corsa all’oro verde risollevando le sorti di un settore, quello dell’agricoltura, in forte crisi.
Crisi largamente riconducibile all’importazione di prodotti esteri che vengono importati e venduti nei mercati nazionali a prezzi ribassati.
Solo nel primo anno di commercio della cannabis legale “light”, lo Stato Italiano ha incassato oltre 150 milioni di euro.
Beneficio ne aveva avuto anche il mercato del lavoro che ha visto nascere oltre 1500 aziende agricole specializzate e ben 800 aziende agricole dedicate alla coltivazione di canapa. I posti di lavoro creati in questo nuovo settore sono stati più di 10.000. Molti di questi lavoratori erano a tempo indeterminato, permettendo un’entrata fissa in famiglia.
Una cosa di non poco, conto oggigiorno.
Ma è la pugnalata alla sanità quella che, eticamente, è più foriera di preoccupazioni e dubbi.
Prima della legge che ne ha vietato la coltivazione e la vendita, la cannabis light era usata ad esempio nelle terapie del dolore in quei pazienti che avevano subito trapianti cardiaci o che soffrono di malattie come la displasia del rachide che non potevano usare i tradizionali medicinali antidolorifici senza avere problemi collaterali. La cannabis light viene anche usata comunemente per combattere ansia, stress, e dolori cronici.
Ma allora perché l’opposizione ed una parte del PD è contro la sua libera vendita?
Per sterile ed errato ideologismo che porta a far credere ai propri elettori l’equazione droga leggera = droga, e droga = male. In realtà è bene sapere che i fiori di cannabis light contengono alte quantità di cannabidiolo (CBD), mentre il tetraidrocannabinolo (THC) è presente in percentuali vicine allo 0%.
Il CBD non altera la psiche e presenta effetti positivi quali antidolorifico, antispastico, anticonvulsivante e antinfiammatorio. Inoltre non crea dipendenza e non è considerata una droga tanto che il WADA (Agenzia antidoping mondiale) abbia ufficialmente rimosso il cannabidiolo dalla lista delle sostanze vietate e dalle sostanze dopanti. Il THC, presente nella cannabis altera invece la psiche, la percezione della realtà e i comportamenti e può dare in alcuni soggetti dipendenza psicologica.
La cannabis senza THC toglierebbe una non marginale fetta dello spaccio illegale dalle strade.
Importante inoltre è il mercato che la cannabis light legalizzata toglierebbe al mercato nero della criminalità che si aggira intorno ai 200 milioni di euro annui. Criminalità come la n’drangheta dove sono – guarda caso – rimasti implicati vari esponenti politici di molti partiti.
La marijuana un giorno sarà legale, grazie ai molti studenti di legge che ora fumano erba e che un giorno diventeranno deputati e la legalizzeranno in modo da proteggere se stessi.
…Diceva il comico statunitense Lenny Bruce, che probabilmente non conosceva i politici Italiani che di leggi per salvarsi ne fanno anche troppe e che hanno costosi avvocati a difenderli, anche quando sono sorpresi a fare uso di sostanze stupefacenti.