Ha dato l’Italia e il suo patrimonio statale in mano ai privati e si atteggia a padre nobile della sinistra.
Leggevo una lunga analisi storica di Massimo D’Alema, con le mani ai capelli. No, perché D’Alema, rispetto a quelli che ci sono adesso dovrebbe essere un grande intellettuale, un uomo colto, un fine politico. Peccato che dica cose che definire imbarazzanti è poco, analisi degne di un bambino di 5 anni. Cito un passaggio a caso:
“In quel momento (dopo la caduta del muro) prevalse l’idea che la fine di quel mondo aprisse una grande fase di prospettiva positiva per l’umanità. Pensavamo che il modello democratico progressista avrebbe prevalso, e quasi che dalla caduta del comunismo avrebbe potuto trarne beneficio la sinistra democratica e non il capitalismo. Questa idea negli anni Novanta ebbe un fondamento, se pensiamo che Clinton era alla Casa Bianca e la gran parte dei paesi europei era governata da partiti dell’Internazio
Cioè, capite?
Questo era dirigente comunista e caduto il comunismo ha pensato che mica ne avrebbe beneficiato il capitalismo, quando mai, anzi, avrebbe trionfato il socialismo. E tutto questo lo deduceva dall’insediamen
Questi sono i grandi condottieri che ci hanno portati fin qui. Non ho altro da aggiungere.
Alberto Scotti