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O Signore, liberaci dai media

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É di pochissimi giorni fa la notizia riportata da tutti i media di 39 morti e 3 contagiati in Veneto dalla cosiddetta “Febbre del Nilo“.

Un’altra malattia, questa volta portata in Italia dalle zanzare. Va detto che i tre morti registrati avevano tutti un’età abbastanza avanzata ed avevano patologie pregresse.

Ovviamente i media non si sono lasciati scappare la ghiotta occasione di spargere un po’ di “sano” terrore nella popolazione, riportando la notizia a tinte fosche manco fossimo all’alba di una nuova pandemia. Ormai siamo abituati a questo poco simpatico vizio di ingrandire a dismisura ogni notizia soltanto con lo scopo neanche tanto recondito di aumentare la visibilità e lo share degli articoli.

La stessa cosa è successa a proposito del “Vaiolo delle scimmie” patologia rara e decisamente al di sotto di ogni ragionevole timore. Eppure anche in quel frangente si è fatto di tutto per instillare il dubbio, la paura, il senso di insicurezza sociale. Ora viene spontaneo domandarsi il perché di un simile nefasto e irresponsabile atteggiamento. Il discorso dell’audience regge infatti fino ad un certo punto anche perché a lungo andare la gente non è poi così stupida come si vorrebbe credere.

La questione più grave è che dietro questo atteggiamento assolutamente discutibile,

potrebbe esserci una precisa volontà da parte di qualcuno più in  alto dei media, di rendere i cittadini  una massa di sudditi sempre più tremanti e impauriti. Una massa di pecoroni pronti ad obbedire ad ogni più intollerante decisione governativa.

Il sospetto è che qui si vogliano creare i presupposti per un controllo sempre più massificato delle coscienze. Ricordiamo come sia più facile dominare la massa quando questa viene ridotta ad un insieme di menti tremebonde, condizionate e indirizzate. Il lavaggio del cervello delle masse è stata una pratica molto in voga presso i regimi del Comunismo e del Socialismo reale.

Ricordiamo il clima instaurato nel Vietnam del nord, in Cambogia e in Corea del nord con l’educazione di massa a suon di incarcerazioni nei campi di rieducazione e a suon di stermini della popolazione ridotta alla condizione di schiavitù.

Ora quello a cui stiamo assistendo da un paio di anni a questa parte, dall’inizio della pandemia fino ai giorni nostri, è a nostro giudizio la dimostrazione di come piano piano il potere, ora in mano ai grandi finanzieri, ai banchieri e alle varie lobbies che dominano il mondo occidentale, stia cercando di renderci un branco di pecore impaurite e incapaci di ragionare con la nostra testa. Si sa, la paura è un ottimo alleato dei regimi totalitari, soltanto il terrore riesce a tenere a bada il popolo, terrore che stanno utilizzando ormai da tempo, prima con la scusa del Covid, ora con la scusa di qualsiasi altro morbo che sia in grado di scatenare le paure più recondite in una popolazione sempre più debole e sempre più incline a farsi dominare.

Per la serie io ti terrorizzo così tu sei sempre più disponibile a farti mettere i piedi in testa e a farti dominare se ti prometto la sopravvivenza.

Ora sarebbe da rispondere a lor signori, media e governati in testa, come Cicerone quando si rivolse a Catilina davanti al Senato di Roma. Usque tandem abutere patientia nostrae? Fino a quando continuerete ad abusare della nostra pazienza? Ogni italiano dotato di testa pensante dovrebbe a questo punto alzarsi e pronunciare, urlare con coraggio questa frase davanti a tutti.

Questa è, a nostro giudizio, l’arma migliore per non farsi dominare.

La libertà di coscienza e di pensiero va non solo difesa ad ogni costo ma riaffermata con decisione ogni giorno insieme forse alla preghiera rivolta a Dio di liberarci dal male, un male che ora ha un’identità precisa che nessuno può più negare.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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