Il presidente del Consiglio tecnico Mario Draghi ha più volte discorso degli effetti a medio-lungo termine per l’Italia a causa del conflitto in Ucraina. Data ornai quasi per scontata la riduzione di materie prime (in alcuni casi, la mancanza) e il grande aumento del costo dell’energia.
Questo significherebbe la necessità di alcuni interventi per ridurre i consumi di beni e materie prime, appunto al centro del razionamento. Questo vuol dire procedere al razionamento di fonti energetiche, come il gas ed energia. Si arriverebbe, quindi, ad una riduzione dell’orario di accensione dei riscaldamenti e/o lo spegnimento delle illuminazioni in uffici pubblici e abitazioni.
Il razionamento dell’energia che il Governo Draghi paventa per far fronte alla crisi dovuta ai diktat delle potenze occidentali comporta, tuttavia, seri rischi per la popolazione.
Mala tempora currunt
Quando si decide di tagliare l’energia, ci si dimentica di varie cose. Prima di tutto, l’Italia non detiene una fonte di riserva energetica sufficiente per far fronte al blocco di gas dalla Russia, come non ce l’aveva dalla Libia, che però, per fare un favore agli USA e a Sarkozy che da Gheddafi era stato corrotto e pagato (la verità viene sempre fuori dopo), abbiamo offerto le basi Siciliane per far partire le bome sull’unico paese Socialista e di successo in tutto il continente Africano.
La famosa zappa sui piedi è prossima ad essere scagliata, ancora una volta.
Tralasciamo gli alberghi chiusi nelle località tanto amate dai russi, i colpi bassi all’economia che sanzioni contro la Russia comportano invero contro l’Italia.
Concentriamoci invece sul fatto che l’Italia, da quando ha votato no compattamente al Nucleare, non ha optato per una seria strategia di implementazione di rinnovabile, solare ed eolica: tutta energia che contribuisce minimamente alla soddisfazione del fabbisogno nazionale.
Uno scandalo, considerato che il referendum risale all’8 Novembre 1987, riconfermato dal 94% dei votanti nel 2011.
A fronte di tutto ciò, razionare l’energia senza una valida alternativa significa uccidere i cittadini.
Privarli letteralmente di aria condizionata o riscaldamento. Cosa provoca il fatto che il mondo (Italia inclusa) sia ancora dipendendente da energie non rinnovabili? Basta guardare un po’ oltre il proprio naso. Certo, oggi sono Cina, India e USA ad inquinare maggiormente, ma tutto il mondo occidentale vive al di sopra delle risorse e aiuta a provocare riscaldamento globale e fenomeni atmosferici estremi.
Tali fenomeni, quali freddo oltremisura o caldo eccessivo ed insopportabile, insieme ad un razionamento dell’energia, acuiscono la discriminazione tra coloro che sono forniti di aria condizionata e riscaldamento, e coloro che non lo sono. Altra discriminazione è quella tra sani e non sani, tra anziani e non anziani, deriva da questo razionamento dell’energia. Il razionamento dell’energia non aiuta nessuno, l’energia pulita aiuta tutti.
Un esempio a supporto di quanto sopra sia il numero di anziani deceduti in Europa durante l’ondata di caldo del 2003?
La cifra, enorme, ammonta a circa 39 mila in un mese. Quelli che non disponevano di abitazioni dotate di aria condizionata furono i più colpiti. I moniti delle istituzioni, in tutto il continente, erano di recarsi nei centri commerciali durante il giorno per godere del fresco artificiale che non avevano nelle loro case.
Qualora l’energia venisse davvero infine razionata, il risultato sarà un aumento del numero di decessi. Tanto in estate, quanto in inverno. Si tratta di una misura che va avversata con tutte le forze dalla cittadinanza.