Il dubbio è solo: è più asino Antonio Razzi o l’autore di questo pezzo?
I due appaiono un po’ come le facce della medesima medaglia: l’uno che vuole farsi vedere con un discusso capo di Stato per fare vedere che si schiera ed ha delle idee, cosa ampiamente smentita dai suoi interventi in parlamento che disvelano un’ignoranza crassa ed inqualificabile. L’altro, nonostante sia firma di un grande quotidiano come Il Fatto Quotidiano, assembla balle retoriche e globaliste con un’ingenuità ed un rancore quasi teneri per la loro pateticità. E tira in mezzo le nefandezze del mondo imputandole ad Assad, partendo dai siriani morti, per giungere ad un improbabile paragone con il nazismo e i forni crematori. Che fa sempre tranchant e amplia l’audience.
Ecco il pezzo incriminato:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/21/antonio-razzi-e-il-suo-selfie-vergognoso-con-bashar-al-assad/ .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/21/antonio-razzi-e-il-suo-selfie-vergognoso-con-bashar-al-assad/ .
Già dal titolo giudicatore, come da giustizialismo estremo che caratterizza il distributore automatico di morale che è diventato il quotidiano diretto da Marco Travaglio. A suggellare il tutto, l’attacco della regina della retorica di bassa lega Selvaggia Lucarelli, che purtroppo mi ha bloccato su Facebook per un generoso complimento al pure generoso décolleté.