I migranti subsahariani di una nave al largo di Malta, secondo i media mainstream, naturalmente non sono ostaggio di altri “porti sicuri”, che decidono di chiudere i battenti senza che la stessa canea di indignati si stracci le vesti.
Per questi pennivendoli appoggiati dai poteri forti i migranti non sono ostaggio nemmeno di capitani indisciplinati che tirano dritto di fronte ad un punto di approdo più vicino le cui autorità hanno dichiarato la propria disponibilità ad accoglierli.
Non sono ostaggio neppure di organizzazioni che innescano la scintilla dell’emergenza umanitaria andandoli a prelevare a domicilio dai trafficanti di schiavi, né di imbarcazioni che battono bandiera di Olanda, Germania, Gibilterra e persino di Paperopoli, ma pretendono di imporre l’attracco in Italia.
Indignazione pilotata
L’informazione è la più grande piaga della nostra epoca ed usa i migranti come strumento di propaganda, né più e né meno, di quanto non faccia Salvini.
Ci chiediamo, a questo punto, come mai non vi sia stata un’eguale o addirittura maggiore levata di scudi in occasione dell’insediamento del banchiere Macron che, da incravattato presidente di Francia e amico dei signori della finanza tutto puote. Perfino sbarrare ogni approdo in suolo francese, senza che radical chic di casa nostra osino dire alcunché.
Minacce di morte
Senza entrare nel merito della vicenda cui solo un’attenta analisi de diritto internazionale e marittimo e del suo uso arbitrario può forse dare una risposta, ci chiediamo come molte persone possano arrivare addirittura ad augurare la morte a Matteo Salvini.
È quantomeno curioso infatti come queste stesse persone non abbiano proferito parola in passato per condannare quanto di peggio fatto dall’Eliseo. Fateci capire, per favore: se hai avuto una carriera da banchiere affermato e ti esprimi con pacatezza e sobrietà puoi compiere le azioni più nefande senza scatenare indignazione alcuna?