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Meglio ladri o ignoranti?

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Subissati di critiche e con il divieto di conferire con i media, i neoeletti parlamentari del Movimento 5 Stelle sono ormai nell’occhio del ciclone. E’ proprio vero: alcuni si sono prodotti in delle uscite imbarazzanti, come quella del presto senatore della Repubblica Bartolomeo, che ignora completamente la sede del Senato (Palazzo Madama), per non parlare dei metodi di elezione del Presidente della Repubblica, a camere riunite. La testimonianza di tali uscite vergognose, provocate dal programma radiofonico La Zanzara (Radio 24), viene riportata nel video accluso a questo articolo. 

Il conduttore, Giuseppe Cruciani chiede all’eletto parlamentare: “Tu sai dov’è il senato?”. Risposta: “Boh, non lo so. Non è un problema, prendo un taxi per arrivarci. In qualche modo lo troverò”. Messo alle strette, Pepe, che sta “studiando” per fare il parlamentare, comincia ad irritarsi: “Volete prendermi in giro? Ho un altro giornalista in linea, non ho tempo da perdere”.

Poi arriva la domanda delle domande. Cruciani chiede: “Come si elegge il presidente della Repubblica?”. Pepe va nel pallone: “Qualunque decisione la prendiamo in rete”. Cruciani lo incalza: “Sì ma come si elegge nella realtà, non in rete…”. Pepe risponde: “Bah mi pare che lo elggano i parlamentari, però non so esattamente come. Imparereremo. Dateci tempo di arrivare e impareremo tutto. Poi vi dirò come si elegge”. Il senatore a Cinque Stelle poi abbandona la telefonata stizzito e ripete il suo matra: “Devo parlare con un altro giornalista…”. 
Ora, questa ed altre sparate sono all’ordine del giorno, in quanto gli abili giornalisti tentano di insidiare i neoeletti del Movimento Cinque Stelle per estorcere loro alcune di queste, francamente inammissibili, lacune. Ebbene Bartolomeo si è difeso anche dicendo di non immaginarsi nemmeno, prima delle elezioni, che sarebbe poi stato effettivamente eletto, e che il suo lavoro non è quello del politico. E fin qui: è un dato di fatto. Altro dato di fatto dovrebbe essere, ma questo è meno chiaro nell’ambiente giornalistico  italiano (sensazionalistico e non indipendente) che il Politico come professione NON esiste: questa è un’invenzione negli anni perpetratasi con gli usi di caste incancrenite e che affossano la democrazia. Democrazia: concetto forse per molti asfittico, vedi Amato, Casini e cricca, ma che per molti cittadini, circa il 25% della popolazione non può essere calpestato. Quella stessa popolazione che interessi in politica non ne ha, né ne carpisce mediatamente.
Palazzo Madama, sede del Senato a Roma
Il Movimento Cinque Stelle sta organizzando dei corsi di diritto costituzionale e diritto parlamentare per i neoeletti: vuoi vedere che al termine di tali lezioni i parlamentari grillini conosceranno le regole della democrazia meglio dei poltronai di vecchio corso? E vuoi vedere che si renderanno ancora più conto dello scippo quotidiano della sovranità popolare inverato dal governo con la complicità delle altre istituzioni (a colpi di decreti-legge) e delle reiterate violazioni del metodo di votazione, ecc. ecc.? Già nel parlamentino siciliano sono stati denunciati i consiglieri “pianisti”, ora, quei “pianisti” del parlamento studiati persino nei libri di diritto costituzionale avranno un bel daffare per non farsi scoprire dai parlamentari cinque stelle, che, nel caso, faranno partire un’inchiesta esattamente come hanno fatto in Sicilia.
Al Movimento qui si contesta non un basso grado di democrazia interna, ma semmai il contrario: un grado troppo elevato, poiché questi neoeletti che si sono presentati regolarmente e hanno ricevuto i voti online per ora non hanno le competenze minime necessarie per svolgere il compito richiesto loro in modo del tutto soddisfacente. Ebbene lo studio della procedura parlamentare colmerà questa lacuna, ma con ogni probabilità solo in parte e tardivamente. Il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto pertanto impartire lezioni già ai candidati, per quanto, come si può immaginare, si tratti di un’operazione quasi impossibile. Pertanto viene da rispondere di pancia alle critiche che giungono da ogni parte contro il Movimento: che si facciano furbi, per anni hanno avuto i ladri e sono stati zitti… 
La critica di oggi, espressa in un tweet dal giornalista Mattia Feltri, ad esempio, della riunione “segreta” fa ridere i polli: un gruppo politico non può forse riunirsi privatamente? Quando mai i dirigenti o i deputati di un partito che hanno deciso di incontrarsi hanno avuto l’obbligo, anche solo morale, di una diretta o di un collegamento? Non si tratta qui di lavori parlamentari, ma di un gruppo di neoeletti che si vuole conoscere e pianificare strategie. Le critiche sono pazzesche e francamente inaccettabili.
Il tweet di oggi di Feltri Jr., giornalista de La Stampa di Torino
Meglio ignoranti, che ladri: la prima lacuna si può pian piano (forse troppo piano) colmare, la seconda è invece una lesione genetica difficile da rimarginare, impossibile da colmare per i ladrocinii passati, che comunque restano e resteranno nell’infida storia politica di questo paese, che può anche darsi che per opera del M5S si appresti ora a cambiare. Oggidì i neoeletti sono invitati ad un tour esplorativo delle aule parlamentari, a testimonianza che il Movimento di Grillo prende sul serio (pur forse tardivamente) le critiche fatte alla deficienza di nozioni parlamentari (e geografiche, e politiche) dei suoi membri.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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