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Il delirio di Marino: “Destra torni nelle fogne”

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Il sindaco Marino ha le ore contate. La seconda parte delle intercettazioni dello scandalo Mafia Capitale inchioda, anche se in maniera indiretta, il sindaco di Roma.

Sembra infatti dalle intercettazioni tra il capo segretaria del sindaco e Salvatore Buzzi che potesse esistere un rapporto più intimo tra i due di quanto dichiarato dal sindaco stesso. Abbandonato da Renzi e dal partito, Marino, invece che dimettersi, come fecero in passato personalità politiche per molto meno (vedi caso Lupi), rimane orgogliosamente e prepotentemente sul trono più alto della città di Roma. Non solo il sindaco non ha vergogna di quanto successo “intorno a lui”, ma ha anche il coraggio di lanciare attacchi ad altre parti politiche. “Destra torni nelle fogne” è questo quanto dichiarato recentemente dal sindaco, che se l’è presa a suo dire contro i “moralisti” che lo additano, secondo lui a torto, colpevole.

La gestione Marino è stata finora imbarazzante, non tanto per il presunto coinvolgimento nello scandalo italiano più grosso del nuovo millennio, quanto per la situazione reale in cui si trova Roma attualmente, dopo due anni di amministrazione. Durante l’amministrazione Marino sarebbero aumentati di 50 punti percentuali in più gli affidamenti senza gara d’appalto per lavori, servizi e forniture. Ci sarebbe stato dunque un abuso di affidamenti diretti, che avrebbe di gran lunga superato quello registrato dal suo predecessore Alemanno. “Destra torni nelle fogne” dice Marino, quando egli stesso si è fatto promotore dell’affidamento di una ricerca archeologica ad un’università statunitense. In un periodo storico in cui il settore culturale sta morendo con licenziamenti, mancati pagamenti e ahinoi, volontariato, Marino decise di affidare l’analisi dell’antiquarium dei Musei Capitolini alle università del Missouri, fottendosene così dei ricercatori italiani. Gli stessi che scesero in piazza insieme al Pd di Marino contro la riforma Gelmini. Pazzesco. “Destra torni nelle fogne”, le stesse fogne dove Marino vuole collocare “Via dei Fori Imperiali”, gioiello urbanistico italiano, dato che da tempo sta lavorando insieme al Ministero dei Beni Culturali per smantellare la via, perché turberebbe il ricordo antifascista del sindaco, per far spazio a chissà cosa. Forse terriccio, forse ghiaia, forse sabbia, non ci sono molte altre alternative.

La pioggia che cadrà su questo pazzoide progetto potrebbe creare una grandissima quantità di melma che scorrendo lungo la città andrà a lambire il Palazzo Civico del sindaco trasformandolo, appunto, in fogna.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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