Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Dicembre: via alle becere okkupazioni col beneplacito del ministro

Dicembre: via alle becere okkupazioni col beneplacito del ministro

Condividi quest'articolo su -->

Si dà ancora spazio all’occupazione, pratica inutile salvo che per far emergere i futuri capetti della classe dirigenziale di sinistra.

Poco importa che l’Italia sia stato a più riprese definito il paese più ignorante d’Europa. La culla (insieme alla Grecia) della cultura europea, e per estensione uno dei punti nodali dell’occidente e della civiltà, sforna giovani negletti e ignoranti a vagonate. 19enni esaltati dalle mode di vestiario e dai jeans strappati, dalle mode febbrili subito abbandonate, dal menefreghismo diffuso nei confronti della politica. Eppure la scusa per occupare migliaia di scuole è una protesta contro il Jobs act. 

Quanto sopra quand’anche si sappia bene che l’occupazione appariva come una pratica già deteriorata e stanca negli anni settanta, inscenata col solo obbiettivo di far sega ed al limite per farsi qualche canna.
I millantati contenuti culturali delle attività alternative che si organizzano nell’occuapazione sono pari a zero. L’occupazione prende il nome di autogestione per le scuole più fighette e con meno coraggio; addirittura “cogestione“, per le scuole dei figli di papà.

Naturalmente come in ogni cosa c’è anche del buono, ma quel buono, ad esempio la proiezione di film interessanti, i dibattiti su temi sociali e bioetici, si può organizzare in modo alternativo, sfruttando meglio ed ordinatamente le ore di lezione.
Il fatto è che per molti aitanti ragazzini che hanno appena imparato la consecutio l’occupazione è l’unica maniera per farsi notare. Tutti d’accordo nel saltare giorni di scuola, non c’è una vera opposizione degli alunni non schierati, mentre i giovani baldanzosi vogliono farsi notare, e quale migliore occasione dell’organizzare, gestire, parlare da un pulpito di millantate “attività alternative” alle lezioni di latino e greco? Più che normale che costoro abbiano il favore della maggioranza (silente).

A fare da sponsor a questa imbelle gioventù occupante, si erge nientemeno che il ministro dell’Istruzione, colui cioè che prima di ogni altro dovrebbe difendere il diritto allo studio ed all’insegnamento: “l’occupazione”, per Stefania Giannini, “è uno strumento tradizionale (sic), per manifestare dissenso e dialogare”. Lo sdoganare l’inutilità di un’azione deleteria ammantandola di tradizionalismo è qualcosa di semiserio, ma pare che la ministra non colga l’ilarità della questione. Certo, come da rito, condanna alcune violente occupazioni in quel di Napoli. Le uniche occupazioni, invece, a parer nostro, che ancora siano degne della parola “dissenso”.

Alcune scuole, comunque, danno un mirabile esempio. Sicché nei primi di dicembre sono ormai d’uso (di “tradizione”, direbbe il ministro) le sospensioni delle lezioni per dedicare le ore curricolari ad attività alternative, ecco che prendiamo in analisi la situazione al Liceo D’Ascanio di Montesilvano (Pescara). Scrive il rappresentante degli studenti: Il liceo, diversamente da altre scuole anche della provincia pescarese, condividendo a pieno i motivi della protesta locale e nazionale, solidale con gli alunni delle altre scuole, ha però evitato di adottare forme eclatanti di protesta, considerandole obsolete e prive di incidenza sul lungo termine”. Secondo gli alunni, infatti, la contestazione legata a eventi straordinari e d’impatto finisce per lasciare il tempo che trova, limitandosi alla creazione di situazioni temporanee e non durature. Gli alunni del liceo D’Ascanio interessati alla produzione di cambiamenti reali e vantaggiosi per l’istruzione e la formazione dei ragazzi, hanno optato così per iniziative considerate meno vistose, ma più incisive di autodeterminazione.”

In questo liceo, infatti, sono in corso di organizzazione attività alternative, ma comunque didattiche e culturali, che culmineranno in un documento programmatico finale, che renda conto (scripta manent) delle attività svolte, lasciando così a chi di competenza la valutazione su quanto svolto.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …