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JP Morgan manipola il sistema ma viene graziata con una “supermulta”

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Sono le mega banche, quelle “too big to fail” (troppo grandi per fallire) che fanno il bello e il cattivo tempo sul mercato finanziario, in particolare quello dei cambi. Le americane JP Morgan e Citybank e le inglesi HSBC Bank e la Royal Bank of Scotland sono state “beccate” a manipolare i cosiddetti tassi Forex almeno dal lontano 2009 fino al 2013. Utilizziamo la parola “almeno” perché è possibile che questa becera abitudine sia stata messa in atto da ben più tempo.

Ma andiamo più nello specifico: cosa vuol dire manipolare i tassi Forex? Vuol dire manipolare, scambiandosi informazioni segrete, i tassi di cambio usati come riferimento di base per stabilire i valori tra le differenti monete. Avete presente il cambio dollaro/euro, oggi a 0,803328995? Ecco questi trader delle banche andavano a ritoccare secondo i propri bisogni speculativi proprio questi valori, con il risultato di distorcere il mercato e favorire la speculazione di queste mega banche d’affari.

Un giro di soldi davvero notevole, dato che una minima variazione sul tasso di cambio (esempio lo 0,01%) può portare nelle tasche desiderate ben 530 milioni di dollari, al mese? No al giorno! L’agenzia di controllo americana Commodity Futures Trading Commission ha inflitto 4,3 miliardi di dollari di multa. Contando che JP Morgan fattura annualmente 97,3 miliardi di dollari, crediamo che ai piani alti non verseranno lacrime per questa multa.

I top manager di queste super banche si dichiarano estranei ai fatti e pronti a liberarsi dei trader che avrebbero agito di testa propria, ma voi ci credete? Noi no e ci stupiamo che durante l’ultimo G20 tenutosi a Brisbane non sia stato tirato in ballo un argomento tanto importante, dato che ha fatto evaporare miliardi di dollari dalle tasche dei risparmiatori. I classici giochi di prestigio con cui ormai si fa girare l’economia finanziaria, senza che alcuna ricchezza reale venga effetivamente prodotta.

A fronte di queste vicende ci stupiamo anche di certa retorica qualunquista anti italiana che così si esprime di solito “in Italia i reati finanziari non vengono puniti mentre negli altri Paesi come gli Usa si finisce in galera per molto meno!”. In Italia imprenditori come Sergio Cragnotti almeno sei mesi di carcere se li sono fatti, negli Stati Uniti, truffando per molti più soldi, ti fanno una multa che equivale a nemmeno un decimo dei soldi che hai rubato.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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