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Il Governo lascia le coste italiane alla mercé delle armi chimiche siriane

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Il Governo italiano ha dato il proprio benestare per l’operazione di trasbordo delle armi chimiche siriane. Il luogo prescelto è il porto di Gioia Tauro in Calabria, dove, domani, 800 tonnellate di agenti chimici verranno trasferite da una nave danese in una statunitense. Il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti (UDC), si dichiara inspiegabilmente entusiasta rispetto a quest’operazione: “Quella di Gioia Tauro è stata la scelta giusta, oggi lo ha dimostrato“, sottolineando ancora “la professionalità e la tecnologia avanzata di cui l’Italia è all’avanguardia“.

Entusiastiche ensternazioni che giustamente non trovano riscontro tra la popolazione locale, che ha organizzato immediatamente un flash mob, con l’aiuto dell’Associazione Sos Mediterraneo, per protestare contro i rischi di una simile operazione. L’Italia continua nella squallida abitudine di goffe genuflessioni verso assurde richieste di potenze estere, una tradizione che ci portiamo dietro dalla nasciata stessa della Prima Repubblica. Una politica internazionale condita da ruffianeria e cecità rispetto ai reali interessi del Paese: quale sarà la ricompensa per un’operazione così rischiosa? Un’amichevole pacca sulla spalla di un Presidente straniero a un politico italiano che non abbiamo neanche eletto.

Non tutta la politica però si adagia su questa squallida linea, Giorgia Meloni, presidente di Fdl-An, ha immediatamente rilasciato un comunicato, di cui vi pubblichiamo un estratto: “Il governo sceglie di esporre l’Italia ad un rischio altissimo. E probabilmente lo fa perché la nostra nazione è sempre disponibile: ci tiene a fare bella figura a livello internazionale e non si tira indietro quando si tratta di dare il suo contributo oneroso. Lo fa in termini di vite e risorse partecipando alle missioni o mettendo a disposizione il suo territorio per interventi che non ci riguardano e non ci portano alcun vantaggio. Chi ci governa si dimostra totalmente incapace di farsi rispettare. Emblematico, infatti, è il caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone i due marò italiani che da due anni sono illecitamente detenuti in India in piena violazione del diritto internazionale e nella totale indifferenza della comunità internazionale.”

Il Governo Renzi sceglie dunque di continuare a pagare il pizzo a Washington…peccato che non vi sia nemmeno più un ritorno di favori.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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