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Banca e Stato, un’associazione a delinquere

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Sono stati i banchieri internazionali a pretendere dagli Stati l’esclusività dell’emissione della banconota (alle loro condizioni con il corrispettivo dei titoli) per metterli al sicuro da ogni eventuale bancarotta fin dal 1694. Quindi sono più di tre secoli che i cittadini pagano i pezzi di carta che hanno in tasca senza saperlo.

Nessun governo, nessun premier, nessun regime parlamentare e presidenziale può fare a meno delle banche che tengono in pugno quasi tutta l’economia mondiale. Il debito pubblico si potrebbe azzerare in cinque minuti: basterebbe chiedere alla UE di stampare i soldi che servono ed immetterli nel circuito del denaro circolante al costo di stampa e non di facciata. Ma niente di tutto ciò può avvenire, perchè gli Stati sono sudditi dell’unico potere che conta, quello monetario.

O si abolisce la banca centrale come banca d’emissione e si ritorna alla moneta di stato libera dagli interessi, o dalla crisi non si uscirà mai. Nessun politico liberal democratico, cresciuto all’interno di questo nefasto sistema, oserà ribellarsi, nemmeno con l’appoggio di tutta la popolazione.

Si devono far cadere tutti questi deboli governicoli e mettere in atto una dittatura rivoluzionaria come Stato d’eccezione. Tergiversare sulle regole, sui vincoli e sulle altre quisquilie, non serve a nulla e niente si otterrà, ma andare oltre significa pure scatenare l’ira massonico-finanziaria, che impiegherebbe subito lo strumento militare della Nato di cui dispone, bombardando a destra e manca. Giuseppe Franchi Naa

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Di Redazione Elzeviro.eu

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