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L’Europa che i burocrati hanno costruito (fin nei minimi dettagli) per compiacere i banchieri internazionali, primo e più importante anello della catena del super potere del denaro, ha istituzioni di cartapesta che entrano una dentro l’altra per confondere le idee e rendere credibile ciò che non lo è. Poltrone, cariche, chiacchiere e tanti soldi, incominciando dai nostri 73 eurodeputati che sono i più pagati e che intascano più di 20mila euro al mese.
Il discorso inaugurale di Renzi, pieno di passione e retorica, durato 18 minuti (e molto applaudito), ha solo dimostrato la sua bravura nella comunicazione e nient’antro. Se lui è orgoglioso (come ha affermato) di dare alla UE più di quanto riceve, noi non lo siamo, perchè quei soldi vengono brutalmente tolti dalle tasche dei cittadini con una tassazione feroce che li dissangua e li impoverisce, costringendoli a ridurre i consumi che mettono sul lastrico le aziende favorendo la disoccupazione e la miseria. Sei mesi passano in fretta senza lasciare tracce: come non ci siamo accorti del passaggio del semestre greco appena trascorso, così succederà anche per il nostro.
I nostri Marò sono ancora in India e non sarà certo la candidata scelta da Renzi per la carica di “alto commissario degli esteri” (Federica Mogherini) a dare una svolta decisiva all’ingarbugliata e penosa situazione. Per quanto riguarda i migranti, che continuano a giungere in Sicilia, la decisione della UE non merita commenti, perché l’istituzione di un commissario specifico che dovrà occuparsi del caso, non porterà nulla di concreto. Marine Le Pen e Matteo Salvini non ce l’hanno fatta a formare un gruppo in grado di poter incidere, mentre ci sono riusciti Farage (48 deputati ) ed il greco Tsipras (52). Continuerà la sfilza di nomine e cariche prestigiose, ma per i cittadini non arriverà nulla di buono.
di Giuseppe Franchi N.a.a.
