Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Una campagna sbagliata

Una campagna sbagliata

Condividi quest'articolo su -->

Renzi imita il Berlusconi dei primi tempi, Grillo è più affine all’ultimo B.

Il punto nodale della débâcle grillina, tremendamente amplificata dai media allineati, ma che comunque c’è stata, è da ricercare in numerosissimi motivi: scegliamo di porre l’accento su due di essi.

Punto primo: la attitudine berlusconiana dell’attuale premier di girare la frittata ed intortare gli italiani.
Rimaniamo su esempi culinari se definiamo Renzi un fantastico venditore di pentole: Giorgio Mastrota ha tutto da imparare dal trentanovenne presidente del Consiglio. Egli ha finalmente ottenuto quella legittimazione popolare che gli veniva contestata da più fronti, calato dall’alto da Napolitano, con uno smaccante 41% delle preferenze: un plebiscito, se non si conta l’astensione preoccupante al 40%. Preoccupante perché non siamo gli USA, dove astensione è tradizione, ma siamo un paese dove, nel bene e nel male, il voto è sempre stato esercitato da circa l’80% della popolazione ed è diffuso il concetto di voto come dovere civico. Un tempo era un dovere legale, ma come tutte le infrazioni che non possono essere accertate, è stato presto degradato a dovere morale. Ebbene Renzi è riuscito laddove solo Berlusconi prima di lui aveva fatto breccia: intercettare gli indecisi con trucchi da teleimbonitore, sfruttando le debolezze dell’inesperto Grillo, che ha ceduto, punto per punto, consensi. 

Piazze piene, urne vuote, diceva Andreotti, e stavolta la piazza del Pd non era neppure vuota. Renzi ha portato aria di rinnovamento e ha giocato benissimo le sue carte: ha intercettato gli (ex?) democristiani (l’ambiente da cui proviene) ed al contempo non ha fatto trasmigrare i voti verso la lista estremista di Tsipras, inserendo nel simbolo in rosso la scritta “PSE”; ha offerto 80 euro ad alcuni italiani, un po’ come alle ultime politiche Berlusconi offerse ad alcuni italiani di restituire l’Imu. 
Berlusconi un giorno vide un bravo politico, e giovane, alla provincia di Firenze. Gli fece i complimenti, ma si chiese perché si vestisse sempre di marrone, che stava così male. Il giorno dopo Renzi, venuto a sapere di questo commento del Cav., decise di far fuori il marrone dal suo guardaroba, per sempre. Da allora è divenuto pupillo mediato e così simile al teleimbonitore per eccellenza. Al B. del 1994.

Punto secondo: Grillo.
Grillo ha cominciato a sbagliare grevemente dalle consultazioni elettorali di Renzi, dove i suoi stessi elettori più fedeli, gli iscritti al blog, per più di metà lo hanno obbligato ad andare a trattare con Renzi per decidere qualcosa di congiunto sulle riforme. Grillo ne ha fatto l’ennesimo teatrino circondadosi del favore dei fedelissimi, scostando i moderati da sé. Un comportamento che ricorda, qui, il Berlusconi degli ultimi tempi. Il dialogo con il centrosinistra è andato a farsi benedire. Quello con le altre forze politiche non è mai stato paventato. Che fare allora? Andare da soli, duri e puri, in ogni proposta. Ogni proposta bocciata e quindi un’attività sterile.

Protesta urlata, dalla parte del giusto in moltissime occasioni (quasi tutte). Però l’abito fa il monaco, eccome se lo fa: ed eccoci qui, quando Grillo si è accorto di avere demonizzato ampi strati della popolazione, quella più anziana e che non usa il web, ha cercato, tardivamente, di correre ai ripari rifugiandosi nel salotto della Terza camera di Bruno Vespa. Un ottimo teatro, senza interlocutori, salvo il ronzio della vespa che (all’apparenza) lo intervistava. 
Di fronte alla sconfitta (nota bene, non disfatta), ha mandato online un simpatico video dove ingoia una pastiglia di maalox e chiama Casaleggio intimandogli di fare lo stesso, mandando però praticamente a quel paese i pensionati. “Questo è un paese di pensionati che non pensano ai propri nipoti”, è lo sfogo per come l’abbiamo interpretato guardando il simpatico sketch: simpatico, ma poco funzionale a fini di consenso, sulla linea del comportamento degli ultimi mesi del leader del secondo partito d’Italia.
 

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …