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Se avessero potuto, i giornalisti si sarebbero trasformati in mosche pur di ascoltare il discorso privato tra Berlusconi e Napolitano avvenuto intorno alle 20 di ieri sera (2/4) sorprendendo tutti. Invece niente, nessuno sa cosa si siano detti. I quotidiani interpretano a modo loro l’incontro richiesto dall’ex cavaliere al Presidente della Repubblica, ma i rumors insistono sul fatto che Berlusconi abbia tentato l’ultima carta per ottenere l’agibilità politica in vista delle elezioni europee.
Non sembra vero che colui che ha dominato la scena politica per vent’anni debba sottostare alle decisioni del tribunale di sorveglianza, che dovrà esprimersi fra una settimana sulla detenzione ai domiciliari oppure sull’affidamento ai servizi sociali. Comunque sia, Berlusconi non è un uomo che va a chiedere la grazia col cappello in mano, al massimo la accetta (anche se il Quirinale ha già fatto sapere più volte che è impraticabile). L’unica cosa certa, per ora, è il simbolo presentato ieri pomeriggio da Giovanni Toti, sul quale campeggia il nome Berlusconi sotto la bandiera tricolore.
Se vorrà dire qualcosa, lo sapremo in seguito. Checché se ne dica, il fatto politico del giorno è stato questo incontro segreto, malgrado l’arresto di 24 indipendenti veneti, il passaggio dell’immigrazione clandestina da reato penale ad amministrativo e l’approvazione del decreto svuota carceri. E’ chiaro che appena si muove, cavaliere o no, Berlusconi va sempre a finire in prima pagina. Pare che prima di salire al colle abbia sussurrato a qualcuno: “non voglio più intermediari, vado io a parlare“. Se aveva l’asso nella manica lo sapremo fra una settimana. Rimane comunque in sella come la regina Elisabetta, che a 88 anni è arrivata in Italia e si fa ancora fotografare a cavallo.
di Giuseppe Franchi N.a.a.
