Lo disse Aldo Moro nel 1978 poco prima di essere ucciso, lo ha ripetuto Casini nel 2008, non c’è Renzi che tenga. L’Italia è sempre la stessa, quella che fece esclamare a Mussolini, nella primavera del 1945 , una frase storica e indimenticabile: ” Non è difficile governare gli Italiani, è inutile”.
Solo un anno fa Vittorio Sgarbi scrisse (il Giornale 4/1/13 : “Monti, nella sua smisurata superbia ed alterigia, pensava di attrarre ad un centro ideale (che non esiste) tutti i buoni, i giusti, gli onesti, i conservatori, i moderati, i riformisti ed i disturbatori della politica, ma non ha fatto i conti con la società, che è incivile, maggioritaria, faziosa, incazzata e vessata in tutti i modi”.
Ora Grasso fa sapere a Renzi che non è d’accordo sull’eliminazione del Senato, altri si oppongono alle province (riformate). La nuova legge elettorale in pratica non c’è ancora e i malumori (con i soliti scandali politici) sono all’ordine del giorno e lasciano indifferenti la popolazione oberata da una tassazione insostenibile.
Non per essere pessimisti o gufare contro il neonato governo Renzi, ma il gattopardo a prua di questa nostra nave corsara di arraffoni che cercano sempre di farla franca continua imperterrita (malgrado il vento) a solcare le acque del mare magnum (che tira a magnà) . Renzi è solo patetico, tra il dire e il fare si trova di fronte quel mare di cui abbiamo scritto pocanzi. Non potrà cambiare l’Italia per il semplice fatto che gli italiani, riforme o non riforme, rimangono sempre gli stessi.
Il primo parlamento (dopo l’unificazione del regno 18/2/1861) contava 443 deputati, di cui 300 appartenevano al partito di Cavour, 100 erano erano gli oppositori e 30 di indipendenti, più un gruppuscolo di sparuti che non contava niente. ora i deputati sono 630 ma alla democrazia servono ben poco.
Giuseppe Franchi, Naa