A sentire i suoi concittadini in 5 anni non ha cambiato la storia di Firenze che conta più o meno 500mila abitanti. Come si fa a credere che cambierà quella dell’Italia in 5 mesi? Sarà per lui un vero rompicapo trovare persone disposte a mettere la faccia per tentare di risolvere il complicato (e per certi versi anomalo) meccanismo politico italiano che ha i leaders dei maggiori partiti fuori dal parlamento. Già si dilatano i tempi per dare il via alla squadra di governo, che sta tuttora navigando in alto mare.
I ministeri chiave sono in forse, i parlamentari sono gli stessi di Letta ed i mugugni aumentano. Il povero Matteo è in stato confusionale, ha cambiato la carica di primo cittadino con quella di primo ministro. E’ già passato dall’idea di un governo snello di 12 ministri (subito passati a 15), a confermare che non vuole superare la soglia dei 18: forse sarebbe meglio che parlasse di meno, se non vuole veder crollare la sua credibilità a valori prossimi allo zero.
Stupisce pure Napolitano, che per non sciogliere le Camere ha preferito affidare l’incarico ad un ragazzotto, in seguito alla manovra di un solo partito. Viene da pensare che l’età avanzata incominci a giocargli brutti scherzi. Sulla durata quinquennale del governo Renzi, non c’è da scommettere neanche un soldo bucato perché, più che possibile, è molto probabile che gli italiani siano chiamati alle urne già nel prossimo mese d’ottobre.
Giuseppe Franchi