Il funambolo

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Meno male che Enrico Letta è giovane, perché gli tocca camminare su una corda insaponata con un’asta pesante in mano. Il fragile equilibrio del suo governo può rompersi da un momento all’altro poiché stanno vacillando a poco a poco anche le sue mire democratiche-europeiste.

Sono lontani i tempi in cui aveva manifestato il suo pieno appoggio a Monti con il famoso “bigliettino“, perché ha capito che l’Europa, con i 15 milioni di giovani senza lavoro, sta morendo. Al summit del consiglio europeo ( 27/28 giugno) andrà con le dimissioni della Idem in tasca (che certo non ha brillato come ministro del suo partito), ma le proposte per far ripartire l’economia giacciono nelle sabbie mobili.

Dal canto suo Berlusconi, dopo la batosta di ieri, rallenterà la sua spinta propulsiva verso le tanto auspicate riforme istituzionali e non, mettendo pure in secondo piano le promesse elettorali, perché il quadro che ha davanti agli occhi offusca l’ottimismo che l’ha sempre sostenuto. A quasi 77 anni , dopo una vita coronata da successi, si trova a tu per tu con un boia giudiziario con l’accetta in mano. Non tanto per il processo Ruby, al quale occorreranno anni per una sentenza definitiva (anche se oltre una trentina di testimoni sono stati ritenuti spergiuri), ma per la Cassazzione che lo aspetta al varco a settembre /ottobre per i diritti Mediaset, un processo assurdo che ha come unica meta il suo affossamento definitivo.

Sic stantibus rebus, il PDL si scioglierà come neve al sole, purtroppo. Commenti e chiacchiere sono tabacchiere di legno, che come diceva Eduardo De Filippo, non se le prende nemmeno il monte in pegno. Coloro che tirano i fili alle marionette aspettano di brindare, mentre gli Italiani (privi di vino e di bicchieri ) dovranno dissetarsi alle fontanelle con le mani a giumella .

Giuseppe Franchi

Noi automobolisti.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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