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In barba alla crisi la Casta compra auto blu per 213 milioni di euro

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“Mi sono fatto la convinzione che la democrazia rappresentativa sia un metodo per metterlo nel culo alla povera gente col suo consenso”, questa definizione graffiante data dal giornalista e scrittore Massimo Fini ci pare quanto mai adeguata in merito alla notizia di oggi.

Tutte balle quelle di Monti, parole al vento pure quelle di Grillo, dato che la “Casta“, parola adorata quasi a mò di feticcio nell’universo grilliano, è riuscita ad effettuare all’insaputa di quasi tutti il più classico e “pulito” degli sprechi di denaro pubblico, il tutto sotto i nostri baffi e senza che ovviamente potessimo dire “ah“.

La Consip, che sarebbe l’azienda partecipata al 100% dal ministero dell’economia (carica ricoperta attualmente da Saccomanni, profeta guarda caso dell’austerity) dedita all’acquisto di beni per la pubblica amministrazione italiana, avrebbe indetto in soli cinque giorni la bellezza di ben due bandi, 213 milioni di euro in tutto, per l’acquisto di un totale di 10.225 vetture. Il parco macchine della spendacciona PA ne contava già ben 59.000. In queste faraoniche cifre che farebbero accapponare la pelle pure al “vangelico figliol prodigo” si dovranno naturalmente aggiungere le ordinarie spese di manutenzione e di benzina, per arrivare a un totali di 561 milioni di euro sottratti dai fondi pubblici (fondi che derivano principalmente dalle imposte che i cittadini pagano).

Se poi andiamo a controllare ancor più nello specifico il contenuto del secondo bando potremmo farci sopraffare da lacrime di commozione, noi sempre risparmiatori oculati e attentissimi agli imprevedibili spostamenti dei prezzi del gasolio, perché nell’elenco del parco macchine troveremo anche 450 autovetture 4×4 medie, 450 autovetture 4×4 grandi e, udite udite, 150 pick up 4×4! 

Che dire una spesuccia di stralusso neanche degna della più prodiga amministrazione zarista, la quale oltre che usare i soldi delle tasse cittadine aveva, talvolta, il buon senso di avvalersi del patrimonio familiare.

Ma d’altronde son fessi loro, che gridano alla crisi con l’intenzione poi di utilizzare i nostri soldi per incrementare il parco macchine, o siamo fessi noi che glielo permettiamo?

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Di Redazione Elzeviro.eu

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