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Da Reagan a oltre Roosevelt: Biden cambia il paradigma?

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Il piano  di enorme stimolo  di Biden lascerà la classe media americana “tossicodipendente dallo Stato … e dal Partito Democratico“:  il sibilo rabbioso del Wall Street Journal non consente dubbi. Stanziando 1,8  trilioni “per  la classe media”, “Biden calpesta il vecchio contratto sociale: “Soldi solo  in cambio di lavoro”.

di Maurizio Blondet

Ha ragione il giornale della speculazione: da oltre mezzo secolo (Thatcher, Reagan) il capitale finanziario ha aumentato i suoi profitti retribuendo sempre meno il lavoro in Occidente, o detto altrimenti frodando la giusta mercede agli operai.

Anzi peggio: è stato il capitale che ha trasformato la Cina da immenso paese arretrato in potenza tecnologica assoluta, trasferendo là i brevetti e il know how (saper-fare) perché là poteva pagare gli operai specializzati e gli ingegneri un decimo di quelli USA.

Una visione avida e corta, che ha sottovalutato per spregio morale anche i cinesi: la loro cultura (classica), la loro civiltà (superiore perché millenaria, antica), la loro intelligenza e il loro orgoglio nazionale, nonché ovviamente gli americani del lavoro: con l’esito della de-industrializzazione delll’Occidente, ridotto a consumatore di prodotti cinesi, prima semplici, via via sempre più complessi ed inarrivabili tecnologicamente.

Mentre sotto i lockdown l’economia americana crollava del 32%

Google, Amazon, Facebook e Apple si sono accaparrati “109  miliardi di dollari in extra-guadagni”, secondo Oxfam. “Il discorso di Biden è una dichiarazione di guerra all’America”, ha tuonato Conrad Black.

Ciò suggerisce che il cambio di paradigma  – dietro cui intravvediamo la saggezza studiosa della Yellen (stasera non ho tempo di elaborare)  – non avverrà senza scontro epico, non sarà affatto pacifico. Tuttavia, già l’enunciazione di un simile piano è una rivoluzione propriamente culturale; pensate come fa sembrare meschino (già lo era) il PNRR della Ursula e di Draghi, e ripugnante il braccino corto della Germania che già si pente di aver concesso troppo e sostiene che il “patto di stabilità” (3% di debito sul Pil, non di più) deve tornare in vigore subito, subito, subito, con l’accordo degli Spilorci.

Proprio questo confronto dice che la taccagneria ordoliberista sembra di colpo vecchia e sorpassata. Siccome da un secolo è dall’America che arrivano le mode culturali che poi l’Europa ufficiale adotta col consueto ritardo, se Biden ha la meglio, la moda americana della spesa pubblica abbondante verrà anche sulle nostre rive. Sarebbe ora.

 

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