Finalmente! Finalmente l’istituzione sovranazionale che abbiamo contribuito a fondare agisce in modo savio ed orientato alla difesa dei mercati europei. In che modo? Le famigerate agenzie di rating vengono ridimensionate nel loro continuo declassare, riclassificare e giudicare i mercati dei paesi membri, con tutte le conseguenze, talvolta catastrofiche, che ne derivano. Si pone così un freno agli sconvolgimenti dei mercati, considerato che gli investitori si orientano sulle indicazioni, talvolta farlocche o orientate, di queste agenzie private.
Abbiamo imparato a conoscere Fitch, Standard and Poor’s e Moody’s, che spesso hanno riservato all’Italia giudizi per nulla lusinghieri, salvando invece sempre, guarda caso, la tripla A agli Stati Uniti che danno ad esse asilo. Non ostante il mercato statunitense sia stato ritenuto, da insigni economisti anche di scuole diverse, sull’orlo del baratro: alle soglie di una paventata crisi modello ’29.
Ebbene l’Ue è intervenuta per disciplinare l’attività delle società di rating in un mercato occupato al 95%. appunto, da S&P, Moody’s e Fitch, in modo da regolare modi e tempi dei giudizi sul debito sovrano e imporre il cambio di agenzia ogni 4 anni per i giudizi sulle ri-cartolarizzazioni. Le agenzie non potranno più completamente, deliberatamente ed in modo anarchico sparare sentenze e giudizi che “tagliano le gambe”, ma dovranno limitarsi, per le citate riclassificazioni di un paese, a fornire il loro discusso contributo in materia, non più di tre volte in un anno.
Sono state inoltre previste possibilità sanzionatorie per le agenzie di rating che violeranno le regole: l’Esma, l’autorità europea di sorveglianza dei mercati, potrà dare il via ad interventi (dalle multe fino alla revoca delle licenze per operare in Europa) rivolti a tutte le agenzie, anche alle filiali europee delle famigerate e temute agenzie statunitensi Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch.
di Elena Ferrero
Nota: a questo riguardo rimandiamo anche al Manifesto contro le agenzie di Rating di Gabriele Tebaldi.