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Né rabbia, né vergogna

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A non avere abbastanza soldi non si prova né rabbia né vergogna, solo paura. Una sensazione umiliante di malessere sconosciuto ai politici, che per capire bene la situazione dovrebbero invece sentirla nelle ossa quando si svegliano. Innanzi a tutto è necessario diminuire la loro visibilità in Tv perché ai cittadini è venuta noia, come i discorsi vuoti che ripetono, simili ai vecchi dischi in vinile a 78 giri quando si inceppavano sulla stessa nota . Chi scrive, che raccoglie ogni giorno le lamentele e i mugugni della gente schifata dall’andazzo ormai insostenibile, sostiene che è ora di prendere atto che i politici non sono dei, ma semplici mortali viziati, abituati male dai privilegi che un marchingegno perverso ha attribuito loro. Convincersi che è stato dato troppo spazio (incontrollato) a questa gente (inetta , strapagata ed incapace), è una necessità impellente .

Se gli Italiani si trovano nelle condizioni attuali è grazie a loro, che hanno abusato delle loro cariche banchettando ad ostriche e champagne , mentre molti di coloro che li hanno votati sono costretti a servirsi della Caritas. Perché capiscano come fanno vivere la gente , devono girare con le loro auto (senza scorta), fare il pieno del carburante pagando di tasca propria , cercarsi parcheggio e districarsi in mezzo al traffico con lo stipendio “omologato” a quello dei lavoratori. Deve essere vietato il cumulo delle pensioni, perché anche loro hanno una vita sola (non tre) e non deve essere più permesso attaccarsi alla mammella dello stato fino a 90 anni (aumentando a dismisutra il loro reddito). Parificati alla gente comune, non avrebbero di certo votato la riforma Fornero. Queste disuguaglianze danno il voltastomaco. Se i giornali e la TV smettessero di parlare di loro, ma si limitassero ad informarci sui fatti concreti, sarebbe meglio. Ogni approfondimento sui giochetti per guadagnare tempo e trascinare per le lunghe qualunque decisione, è deplorevole .

Di politica si parla per la strada , ovunque ci si trovi. E’ sempre la stessa solfa, non cambia mai nulla (se non in peggio). Vox populi, Vox Dei.

Giuseppe Franchi Mov Noi Automobilisti.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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