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Una mossa che sa di sottefugio dà adito al grillismo

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L’abolizione del finanziamento ai partiti è una legge-truffa

VIL DENARO – I soldi sporcano tutto e tutti: quando ce ne vengono elargiti a dismisura essi sono come una droga e chi ne dispone ne vorrebbe sempre di più. Ecco perché il finanziamento pubblico ai partiti, spacciato ufficialmente per rimborso perché abolito da un referendum dei primi anni Novanta, è qualcosa di tremendamente sporco.

SCETTICISMO IN SENO AL CDM – Emma Bonino è scettica sull’operazioncina che vede ridurre il finanziamento pubblico ai partiti nei prossimi tre anni, fino a farlo scomparire. Il ministro degli esteri dice: “penso che tutta la parte servizi alla buona politica debba essere integrata e debba essere rafforzata. Ci sono poi altri punti che hanno visto il Consiglio dei ministri su posizioni molto diverse. Vedremo adesso la sintesi che ne farà il presidente Letta, ma è indubbio che ci sono posizioni molto distanti che riguardano il finanziamento della politica (…) Assumere dei rischi in base alle proprie convinzioni è il fondamento di una politica dei valori, altrimenti facciamo un consiglio di amministrazione e vediamo quale è la maggioranza“.

Questa operazione che lascia dei dubbi persino in seno al Consiglio dei ministri appare una presa per i fondelli bella e buona, come Beppe Grillo non si esime dal far presente. Tra l’altro non si tratterebbe neppure di un’abolizione: il 2 per mille dell’imposta sui redditi infatti dovrà, al termine di questo processo che non si capisce bene perché debba essere graduale, essere versato ai partiti. Oppure allo Stato che lo verserà ai partiti su base proporzionale. 

UNA MOSSA CHE SA DI SOTTERFUGIO DA’ ADITO AL GRILLISMO – Ammonisce Beppe Grillo: «Dopo la propaganda elettorale di Letta che con un tweet annunciava di aver eliminato il finanziamento pubblico, oggi scopriamo la verità: per quest’anno non si toccano». La protesta Cinque stelle contro la cosiddetta legge-truffa sul finanziamento ai partiti impazza: «una presa in giro per i cittadini che continueranno a pagare per far campare i partiti». L’abolizione dovrebbe avvenire nel 2017 «quando terminerà l’erogazione del rimborso già previsto per le elezioni di quest’anno». I partiti saranno «aiutati» con servizi come sedi, bollette telefoniche, spazi televisivi e chi più ne ha, più ne metta. Quindi i partiti dal 2017 non gestiranno più soldi? Illusi: ciascun contribuente può destinare il due per mille della propria imposta sul reddito (IRE) a favore di un partito e i fondi non espressamente attribuiti dai privati attraverso l’opzione del due per mille, saranno distribuiti ai partiti proporzionalmente alle somme stanziate in via esplicita.

L’importo totale a disposizione dei partiti potrebbe addirittura aumentare.Il finanziamento esce da una parte e entra dall’altra. I soldi dei cittadini continueranno ad arrivare e i partiti a mangiare.

Grillo si fa latore dagli impegni adempiuti su questo fronte dal M5S, il quale: «ha mantenuto fede alle promesse elettorali e ha rinunciato completamente ai 42 milioni di soldi pubblici che gli sarebbero spettati. I partiti non sono riusciti a fare altrettanto. Questa – continua il post di Grillo – è una legge-truffa, una presa in giro per i cittadini che continueranno a pagare per far campare i partiti». Questo far uscire dalla porta i soldi per farli entrare dalla finestra (in maniera forse addirittura maggiore!) è una strategia negletta ed inopportuna, che non fa altro che dare adito alla politica di denunzia feroce e di indignazione gridata alla Grillo.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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