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Torino città fantasma, ma la giunta Fassino plaude alle costruzioni

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Oggi sulle colonne de La Stampa, Emanuela Minucci riporta le parole dell’assessore all’urbanistica Stefano Lo Russo, che, entusiasta, plaude all’incerto futuro del capoluogo subalpino, ove i cittadini sono i più indebitati pro capite dell’intero paese (di questo dato, però, Stampa e Repubblica si dimenticano con una frequenza tanto solerte da essere sospetta).

Lo Russo, che è anche Ricercatore in Scienze della terra al Politecnico, parla della qualità della vita offerta da Torino, dal suo verde, dal fiume, dall’attenzione delle istituzioni nei confronti di arte e cultura, tali caratteristiche che starebbero facendo la differenza fra questa e le altre città italiane. “Ed ora pare che anche colossi come l’Ikea, che hanno a disposizione il mondo, se ne stanno accorgendo“. Questa la frase di chiusa della Minucci, che lascia rabbrividiti per il mancato utilizzo del congiuntivo e per la sbalorditiva semplicità concettuale dell'”avere a disposizione il mondo” da parte di un’azienda.

A lasciare invece interdetti sono le descrizioni completamente farlocche dell’assessore che dipinge la città come l’isola felice nel panorama italiano.Costruire, costruire, costruire: questo pare essere il leitmotiv della politica di centrosinistra negli ultimi decenni di amministrazione dissennata e spendacciona. Non è possibile parlare di costruzioni facendo finta di niente di fronte al desolante spettacolo che si ravvisa nelle periferie della città, dotate di altissimi palazzoni vuoti, costruiti di fresco in uno stile da socialismo reale che sta rovinando la città, con tetti in lamiera e collocati senza rispettare la pianta romana della città.

Gli enormi palazzoni (vuoti) di via Cigna, ad esempio, si situano in una zona che sarebbe piuttosto accessibile all’università, se solo i trasporti come la linea 4 funzionassero. La tramvia della linea 4 venne costruita quando ancora negli anni 2000 non v’era la metropolitana (ora due linee che non servono la zona di Barriera di Milano) ed era la punta di diamante di una azienda dei trasporti totalmente inaffidabile, costellata nella sua attività di scioperi ed inefficienze, tanto da essere oggi lìlì per essere (s)venduta ai francesi. E si potrebbero fare molti altri esempi altrettanto desolanti…

__________________Al riguardo leggi anche: L?incredibile distrazione della giunta comunale di Torino e Real socialism.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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