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Giovinezza al potere: un altro trono per Fassino

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E’ stata effettuata ieri un’ennesima elezione farlocca, come se ne avessimo ancora bisogno in Italia, che ha visto Fassino autoconferirsi la carica di Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

E’ incomprensibile come Fassino abbia potuto candidarsi per tali elezioni senza che nessuno dicesse “se” o “ma“, anzi il sindaco del Comune più indebitato d’Italia è stata l’unica scelta possibile, senza nessuna contrapposizione ha potuto vincere a man bassa (un po’ come ha fatto circa due anni fa per le elezioni comunali).

In un clima di inspiegabile entusiasmo festaiolo presso il teatro Capranica l’ex Pci ha ricevuto la benedizione di tutti, vincendo per acclamazione una gara elettorale in realtà inesistente, proprio come si usava fare nella Madre Urss tanto cara al suo partito di giovane militanza. I compiti di una simile carica? Diciamo che può essere situata in una dimensione molto evanescente e poco concreta, come si può anche capire dalle parole pronunciate dal neo eletto: “La nostra architettura istituzionale è terremotata e ha bisogno di ridefinizione. Noi le proposte le abbiamo, le ascoltino. Non si può riscrivere la seconda parte della Costituzione a prescindere dal ruolo delle città e dei sindaci“.

Rimaniamo in ogni caso attoniti di fronte alle tante manifestazioni di approvazione per un sindaco che fin ora ha fatto nulla per un città non ben classificata sia da un punto di vista economico (è la più indebitata d’Italia) che ambientale (l’ottava più inquinata al mondo e la seconda in Europa), ma anzi ha quasi rischiato di essere commissariato per non aver rispettato i vincoli del patto di stabilità, pericolo poi evitato solo grazie ad una deroga speciale.

Le uniche azioni intraprese dal sindaco in quest’ultimo periodo sono state esclusivamente volte ad ottenere un tornaconto elettorale, come la demagogica assegnazione della cittadinanza civica ai figli di immigrati, palesando così una totale mancanza di idee e strategie per fare uscire la città da un baratro, quello del debito, che si sta allargando sempre più.

Il Paese ha bisogno di respirare aria nuova e queste farse di certo non giovano a nessuno.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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