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Il conflitto di questo tempo é tra l’Io e la Patria

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Da una parte quelli che non tollerano limitazioni alla propria libertà personale, di andare dove gli pare e fare quello che gli pare: le loro abitudini sono diritti inalienabili e chissenefrega della salute pubblica.

Dall’altra parte quelli che non tollerano i vaccini e vivono temendo il grande fratello, che per loro è ancora e sarà sempre lo Stato.

I primi, tendenzialmente di destra,

sono pronti a scendere in piazza a dispetto dei divieti; è accaduto negli Stati Uniti, su istigazione di Trump, che da buon demagogo getta benzina sul fuoco in modo da creare disordine e poi vincere le elezioni di novembre come uomo forte in grado di ristabilire l’ordine. Il ruolo che in Italia vuole giocare il suo ammiratore Salvini. (Così vinsero i fascisti un secolo fa, ma questi personaggi non sono fascisti perché non gliene importa nulla del popolo e della nazione, solo della finanza).

I secondi, tendenzialmente di sinistra,

annunciano che si rifiuteranno di vaccinarsi, per ora aggrappandosi alle bufale diffuse da epidemiologi improvvisati ma al momento giusto si rifugeranno in teorie del complotto per definizione inattaccabili; anche loro contribuiscono all’indebolimento dei legami sociali e al sonno della ragione da cui nasceranno mostri.
Liberal Socialism" — Another False Utopia | Mises Wire
Sono due minoranze, ma vanno combattute adesso, immediatamente, a parole finché si limitano a usare parole e con la forza quando cominceranno a ricorrere alla violenza. Purtroppo non sarà facile perché si fondano, l’una e l’altra, su un atteggiamento largamente radicato e condiviso, in Italia e altrove, dopo trent’anni di liberismo: l’individualismo.

L’io come centro del mondo,

unica fonte di piacere e unico scopo della vita, niente prima e niente dopo, tutto appiattito sul presente, su pulsioni da soddisfare istantaneamente, su un consumismo mentale oltre che materiale. La loro giustificazione teorica? La libertà, un valore antico ma che aveva il significato di indipendenza della patria, del popolo, una libertà collettiva per la quale sacrificarsi, come il partigiano di “Bella ciao”; niente a che vedere con la libertà egoistica inventata dal capitalismo americano per contrastare gli ideali socialisti, la solidarietà di classe e sindacale, il senso di appartenenza a una comunità.
Contro il qualunquismo e ogni deriva post-ideologica (anch’essa funzionale al liberismo) continuo a difendere la contrapposizione fra una destra e una sinistra, entrambe legittime e necessarie ma inconciliabili. E tuttavia il conflitto fondamentale di questo momento storico riguarda la preminenza dello Stato o degli individui, del pubblico o del privato, del sociale o del personale, della Storia o dell’attualità.

Meglio rendersene conto, costruendo alleanze adeguate e accettando opportuni compromessi.

Perché da questa crisi si uscirà con un nuovo Risorgimento nazionale o con una nuova decadenza italiana, simile a quella secentesca ma in cui i dominatori non saranno la Spagna o l’Austria bensì Amazon, Google, Bayer, Allianz, Carrefour.

Francesco Erspamer

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