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Il Segreto di Italia

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UN FILM SULLA STRAGE PARTIGIANA DI CODEVIGO.

Si intitola IL SEGRETO il film che narra una delle più orrende stragi partigiane del 1945. Il regista Antonello Belluco ha voluto portare sugli schermi una tragedia rimossa e sottaciuta dalla “vulgata resistenziale” di quel terribile maggio’45, ad armi ormai deposte, che vide le gesta di un “eroe” della resistenza Arrigo Boldrini detto Bulow. “Così sabotano il mio film sulla strage più feroce commessa dai partigiani” esordì il regista quando fu intervistato dalla stampa nel 2013.

Sono trascorsi settant’anni dalla fine di quella tragedia che porta il nome di Guerra Civile, nulla è cambiato. La storia italiana è costellata di tragedie ma questa in particolare vide italiani contro italiani, un odio che si trascina tuttora. L’Italia accetta la memoria storica di parte, quella condivisa da storici che nulla hanno a che fare con la Verità. Se non sei allineato con una certa ideologia, vieni estromesso e sei considerato un reietto.

Una nazione non ha futuro se non conosce il proprio passato. Antonello Belluco ha lottato per oltre tre anni per portare sugli schermi un eccidio che costò la vita a centinaia di persone e lotta tuttora con le sale cinematografiche di prestigio per cercare di portare sugli schermi la sua opera, purtroppo costoro non vogliono entrare in conflitto con le istituzioni, vedasi in particolare l’Anpi, paladina di quel negazionismo che la rende ridicola agli occhi delle nuove generazioni che vogliono conoscere e approfondire la verità storica.

De Felice ebbe ragione quando disse: “L’Italia è come una città fatta di grattacieli con le fondamenta di palafitte”. Sarebbe troppo lungo elencare i sabotaggi che dovette subire il regista, vedasi ad esempio la proposta di ingaggio di una nota cantante per scrivere il tema musicale la quale manifestò subito un grande entusiasmo, ma poco dopo il marito scrive a Belluco dicendogli che sua moglie ha pensato di non sentirsi a proprio agio nello sposare le tematiche della sceneggiatura!

Paura in futuro di vedersi stroncata la carriera. Virna Lisi disse che in Italia per fare carriera devi essere comunista. Il film non l’ho visto dunque non posso giudicare, ma da come si esprimono degli amici che hanno avuto la fortuna di vederlo sono rimasti entusiasti per la storia d’amore di due giovani, interpretata splendidamente da Gloria Rizzato (Italia) e Alberto Vetri (Fontana Farinacci), l’eccidio di Codevigo funge da sfondo e non di certo per un preciso scopo ideologico.

Leggiamo cosa disse Belluco durante una intervista: “Il mio non è un film di ricostruzione storica ma la ricerca di chi ha vissuto quel momento finendo davanti ad un plotone di esecuzione dopo l’ingiustificato “processo sommario”. … quell’eccidio è stato la cornice storica di quella che è la sofferenza dell’uomo davanti al crimine della vendetta” Il merito va anche a Romina Power che non si è lasciata condizionare dalle sirene resistenziali ed istituzionali, dimostrando quel coraggio che l’ha sempre contraddistinta da quando era giovane.

Il Segreto di Italia non è un film documentario, un film di guerra, ma una semplice storia d’amore svolto nelle campagne del ravennate con attori tutti italiani al contrario di quei “segreti” che durano mesi sugli schermi italiani, con protagoniste che sembrano “bambole gonfiate” ed attori/manichini usciti dalle vetrine di case di moda. I soloni dell’Anpi di Padova, quelli che si spartiscono i soldi pubblici per pagare le solite liturgie resistenziali ad aprile, hanno considerato un reato fare un film che richiama i massacri perpetrati da loro stessi?

Hanno preso “carta e penna” elaborando una lettera, inviata al regista, ridicola e disgustosa. Antonello Belluco, da gran signore qual è, ha risposto con toni molto pacati dimostrando intelligenza e grande cultura. Codevigo rimane ancora un enigma perché non si sa ancora il numero dei morti ammazzati, ufficialmente 116, nonostante vi siano delle testimonianze che parlano di oltre 500. I cadaveri furono buttati nei fiumi e dentro a delle fosse comuni, irriconoscibili dai parenti e dalle persone care.

L’antifascismo da movimento politico diventa un dogma, un mito nelle fondamenta di questa Italia, i buoni non hanno commesso stragi e nessuno deve permettersi di violare questo credo. I libri di scuola sono infarciti di fandonie perché devono indottrinare, mentre chi pensa diversamente (o meglio, con la sua testa) viene subito messo al bando.

La prima del film ha avuto un grande successo di pubblico a Roma, presso il cinema Adriano, ora attendiamo che sia proiettato in altre città. Il regista mi ha confermato che hanno avuto già centinaia di richieste presso sale che se ne infischiano delle istituzioni, il problema comunque è reperire i fondi per pagare le sale.  

A Torino non sarà facile essendo una città notoriamente di sinistra, però sono fiducioso e sarà mia cura comunicarvi su Elzeviro il programma.


Diego Michelini

 

 

 

 

  

 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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