Vi siete mai chiesti perché i Pronto Soccorso sono super affollati ed i cittadini costretti ad estenuanti attese per ricevere un servizio che è anche un sacrosanto diritto sancito dalla costituzione, il diritto alla salute? Senza dubbio l’invasione immigratoria ha contribuito al loro sovraffollamento. Come anche la chiusura dei piccoli ospedali ha determinato il caos nei P.S.. £ppure la causa principale di questo clamoroso disservizio sta nel fatto che le liste di attesa per ricevere prestazioni specialistiche sono quantificabili da 6 mesi ad 1 anno, per cui un cittadino che non ha la possibilità economica di rivolgersi al privato, è costretto ad affollare i P.S. per ricevere la prestazione.
Attenzione però: il privato è lo stesso medico che dovrebbe dare la prestazione in convenzione, per la quale l’attesa è di un anno. Ma ecco che, magicamente, se paghi la prestazione intra moenia, la visita è fattibile in 24 ore. Una porcata determinata anche dalla “riforma Bindi”. Tale riforma dà la possibilità ai medici dipendenti pubblici (Ospedalieri e specialisti ASL), che hanno scelto il rapporto unico con l’ azienda sanitaria, di esercitare attività privata all’ interno della stessa azienda. Per cui un Ospedaliero che ad esempio effettua Ecodoppler in convezione, può eseguirli anche in attività privata all’ interno dell’ Ospedale, utilizzando i locali, il personale infermieristico, gli strumenti che appartengono alla collettività, lasciando solo una esigua percentuale all’Azienda sanitaria.
Avete capito perché abbiamo usato il termine “porcata“? Prima della riforma Bindi, un medico Ospedaliero che voleva esercitare attività specialistica privatamente, doveva affittare uno studio, pagare luce, gas, segretaria ed acquistare tutta la strumentazione necessaria e provvedere alla dovuta manutenzione tirando fuori i soldi dalla propria tasca e non da quella dei contribuenti. Secondo voi, per un paziente che prenota un Ecodoppler e l’appuntamento viene dato per l’anno successivo, quante possibilità ci sono che egli si presenti il giorno della visita? Scarsissime. Per questo tipo di prestazioni vengono dati 4 appuntamenti ogni ora, per 4 ore di lavoro il prodotto è di 16 appuntamenti. Dopo un anno di attesa forse si presenteranno 3 o 4 pazienti che probabilmente non avevano neppure bisogno di tale accertamento.
Chi realmente ha necessità non può aspettare un anno. Quindi, il medico e l’ infermiera addetta passeranno tutte e 4 le ore a girarsi i pollici, mentre le nuove prenotazioni continueranno a slittare a dopo un anno. Adesso però, finalmente, a Sezze (LT) è stata creata una Casa della Salute, che risolverà tutti i problemi presenti e futuri. Un ricovero nella Casa della Salute costa 180 euro al giorno, contro i 1200 del costo giornaliero presso il S.M.Goretti. È vero. Ma intanto é una degenza infermieristica, per cui i malati per essere ricoverati devono godere di buona salute (che stupidaggine!). Ma, anche a “soli” 180 euro al giorno, se per effettuare qualche analisi o consulenza specialistica il paziente resta ricoverato per 20 giorni, il costo complessivo è di 3600 euro.
Una sanità pubblica costruita per il privato.