di Maurizio Blondet
Dal Corriere di qualche tempo fa:
Jeff Bezos vuole l’immortalità: ha investito in una società che punta a invertire l’invecchiamento
“Si tratta della neonata Altos Labs, fondata dal miliardario russo-israeliano Yuri Miller. Coinvolti nel progetto anche due premi Nobel. Il Ceo di Tesla e SpaceX punge su Twitter: «Se non funzionerà farà causa alla morte»
“Dopo aver conquistato lo spazio, Jeff Bezos guarda all’elisir di lunga vita. Secondo l’autorevole MIT Technology Review, rivista di proprietà del Massachusetts Institute of Technology, il fondatore e presidente esecutivo di Amazon avrebbe infatti investito una non precisata – ma di certo ingente – somma di denaro in Altos Labs, una neonata startup che si prefigge di invertire l’invecchiamento umano attraverso la riprogrammazione cellulare.
Registrata nel Delaware appena lo scorso aprile, la società sarebbe frutto di un meeting scientifico tenuto a ottobre 2020 dall’imprenditore e fisico russo-israeliano Yuri Milner nella sua lussuosa villa sulle colline di Los Altos, in California.
Premi Nobel e stipendi milionari
“Forte del suo patrimonio stimato in 4,8 miliardi di dollari, Milner ha fatto le cose in grande. Tra i professionisti che dovrebbero unirsi a vario titolo al progetto figurano infatti scienziati del calibro di Juan Carlos Izpisúa Belmonte del Salk Institute (struttura nota per i suoi esperimenti sugli organismi chimera), Jennifer Doudna, vincitrice del Nobel per la Chimica 2020 per lo sviluppo del metodo di «taglia e cuci del Dna» Crispr-Cas9, e l’ex direttore del National Cancer Institute degli Stati Uniti Richard Klausner, che dovrebbe ricoprire il ruolo di amministratore delegato.
Un altro Nobel come Shinya Yamanaka, premiato nel 2012 per la scoperta delle cellule staminali riprogrammate, siederà invece (gratuitamente) alla guida del comitato consultivo scientifico della company. Altri nomi illustri potrebbero poi aggiungersi nell’immediato futuro: sempre secondo il Mit Technology Review, Altos Labs avrebbe già raccolto investimenti per 270 milioni di dollari (pari a poco meno di 230 milioni di euro), perciò starebbe offrendo ai suoi potenziali ricercatori stipendi da un milione di dollari all’anno con l’aggiunta di una partecipazione alle quote aziendali.
A quanto trapela, scopo iniziale dell’organizzazione sarà semplicemente quello di fare «grande scienza», ma è chiaro che, qualora i progressi nel ringiovanimento cellulare dovessero rivelarsi particolarmente dirompenti, le prospettive economiche di un impiego commerciale di simili scoperte diventerebbero vastissime”.
Fin qui il Corriere.
Vi sembra tutto straordinariamente innovativo, avanzato, moderno? Scientifico?
Invece i miliardari qui citati (e i Nobel da loro pagati) condividono un’ideologia antica, che già si oppose al Cristianesimo nascente: la gnosi.
Gli gnostici credevamo che il mondo non fosse stato creato da Dio, ma da un Demiurgo inferiore: e pasticcione e non onnipotente, vi aveva lasciato morte e sofferenza, insomma non era stato capaci di creare l’aldiquà perfetto e compiuto in sé. I modernissimi miliardari, in quanto credono alla ideologia evoluzionista darwiniana, pensano lo stesso in chiave pseudo-scientifica: il mondo è evoluto dal caso.
Quindi pieno di difetti, fra cui quello – imperdonabile – di lasciar invecchiare morire i miliardari che hanno tutti i mezzi per godersi il mondo. L’immortalità fisica è dunque ciò che perseguono con i loro investimenti milionari nella start-up di Miller.
Non è il solo investimento per correggere il mondo pieno di difetti, compito a cui gli gnostici miliardari si sentono chiamati: notoriamente Bill Gates vuol ridurre la popolazione umana “fino al 10-15 per cento”; vuole spargere oltre la stratosfera polveri per abbassare l’illuminazione del Sole sulla Terra, che a giudizio suo (e di tutti dittatori del clima) è troppa, e crea la CO2. L’intera comunità miliardaria è convinta che ha il dovere di ridurre il CO2 stroncando la popolazione.
Gli scientisti (non li chiamo scienziati)
che anni orsono hanno convinto investitori ricchi a finanziare il “Progetto Genoma Umano” – mappare interamente il DNA dell’Uomo – hanno “scoperto” che solo l’1,5% % del DNA umano è codificante cioè serve a formare fisicamente l’individuo (le proteine che lo formano); tutto il restante 98 per cento sono “frammenti interspersi” che hanno interpretato come “errori” accumulatisi durante l’evoluzione : siccome non codificano, non sono altro che ingombri casuali, una inutile imbottitura.
Questa credenza ideologica ha ritardato di decenni l’intuizione che invece servano a qualcosa, che comincia ad albeggiare: a cosa però non sanno, ma loro non ti diranno mai che il DNA umano è a loro – e a tutti noi – sconosciuto al 98,5%.
La sola vera differenza fra gli gnostici antichi e quelli che ci opprimono oggi con le loro furie per correggere il mondo, è che hanno le centinaia di miliardi per realizzare le loro “correzioni” del cosmo : il Demiurgo Idiota di cui favoleggiavano gli gnostici antichi, che guasta il mondo credendo di farlo migliore, sono diventati loro.