La gestione dell’epidemia di Covid in Cina ha dimostrato quanto un sistema totalitario e antidemocratico possa essere deleterio, mettendo in guardia tutte le democrazie del mondo.
Uno studio effettuato dell’Università di Southamton ha comprovato che se la Cina avesse risposto all’epidemia in maniera differente, intervenendo con maggiore tempismo (per i ricercatori sarebbero bastate tre settimane), avrebbe potuto evitare fino al 95% dei contagi, scongiurando la conseguente diffusione geografica del virus su scala mondiale.
Ma l’assolutismo del Partito Comunista ha preferito puntare sulla dissimulazione e l’insabbiamento
Ci aveva visto lungo il segretario di Stato americano Mike Pompeo quando, ancora a Gennaio, aveva dichiarato:
“La mia preoccupazione è che questo insabbiamento, questa disinformazione in cui è impegnato il Partito comunista cinese, stia ancora negando al mondo le informazioni di cui ha bisogno in modo che si possano prevenire ulteriori casi o qualcosa del genere”.
E ora, queste parole appaiono quasi come un presagio.
Le prime avvisaglia di ciò che stava accadendo sono state sottovalutate
Prima fra tutte la vicenda del dottor Li Wenliang, l’oftalmologo di Wuhan, che già il 30 dicembre aveva provato a lanciare l’allarme epidemia, finendo poi per essere censurato e punito dalla polizia cinese per “diffusione di false notizie” e “disturbo dell’ordine sociale”. Ma questo è stato solo il primo di una sequela interminabile di insabbiamenti da parte del governo cinese, attuati sia all’ interno della Repubblica, che all’ esterno.
La faccenda diventa ancor più sospetta quando a Gennaio, dopo la manifestazione ormai non più occultabile del virus, la Cina decide di ignorare le offerte d’aiuto avanzate prima dall’ OMS e poi dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie americani.
Infine, arrivati al punto in cui ormai il virus si è ampliato oltre i confini cinesi, il Partito Comunista ha prima proceduto all’espulsione di tredici giornalisti statunitensi impegnati nel racconto dell’esplosione epidemica e poi ha provato a diffondere, tramite i canali di stato cinesi, la falsa notizia che il Covid sarebbe stato diffuso in Cina da alcuni soldati dell’esercito americano.
E’ evidente come il problema di fondo sia l’apparato orwelliano
La manipolazione mentale, la distorsione della realtà e il controllo di azione, pensiero e parola che caratterizzavano il mondo del celebre romanzo “1984” di Orwell ci sono tutti. C’è però da precisare che il sistema antidemocratico e autoritario cinese è ormai saldo e noto nel mondo da tempo e questa epidemia non ha fatto altro che metterlo ancor più in evidenza.
Ora rimane da chiedersi se le democrazie occidentali, compresa la nostra, che negli ultimi anni hanno tessuto con smania rapporti di natura economica sempre più stretti con la Repubblica cinese, interpreteranno questi nuovi segnali come un monito di pericolo verso la loro stessa democrazia; capendo il rischio che corrono nel legarsi a un regime così antistante, il quale incarna tutto ciò che loro dovrebbero temere.