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La domanda sorge spontanea: “ma li vogliamo fare o no questi decreti sull’Imu e sulle Cig?”
Due giorni di ritiro nell’abbazia di Spineto non hanno chiarito del tutto le idee ai ministri. Continuano i mal di pancia ed i battibecchi tra PD e PDL sul diritto di manifestare in piazza, le convulsioni del M5s sulla diaria di 3600 euro circa al mese unita alla pretesa di essere imitati dagli altri parlamentari sulla rinuncia di parte dell’indennità per percepire unicamente 5mila euro lordi per un totale di 2700euro netti mensili.
Tutto questo, seppur condito dalla polemica in parlamento tra Brunetta e la Boldrini sugli insulti alle donne che hanno partecipato alla manifestazione di Brescia, non risolve di certo i problemi economici degli Italiani che si aggravano di giorno in giorno. Il debito pubblico, secondo Bankitalia, è salito a 2034, 7miliardi, il mercato immobilare è crollato ai livelli del 1985, molte persone compiono gesti insani a causa dei debiti e delle cattive condizioni nelle quali sono costrette a vivere.
Tutto va a catafascio ed i politici discutono soltanto senza fatti concreti. Non importa a nessuno se la legge elettorale si chiamerà “porcellun” o ” cinghialum”, basta che siano in grado di definire un governo non litigioso. Le minacce di Letta sulle dimissioni per giungere al “tutti a casa” possono solo spaventare gli Italiani se si intravede il ritorno di un governo tecnico alla Monti. Basta , per carità! Fate poche cose e bene. Non se ne può più.
Giuseppe Franchi - Naa (Mov. noi automobilisti).
