Il biglietto che paga gli scioperi |
TORINO – Niente di strano, Gtt alza per l’ennesimo volta bandiera bianca e dichiara lo sciopero generale di 24 ore per la giornata di sabato 9 marzo.
Più di uno sciopero al mese, un bel primato per l’azienda “quasi pubblica” che gestisce il monopolio dei trasporti torinesi, stranamente tutti a ridosso del fine settimana, quasi a cogliere al volo l’occasione di crearsi un bel ponticello ad hoc.
Ma Gtt non è sazia, vuole immergersi ancor più nel guano dell’inefficienza tendendo la corda della pazienza cittadina fino alla sua massima estensione. La solennità usata per annunciare lo sciopero imminente sembra infatti voler enfatizzare l’ottimo lavoro svolto fin qui, in realtà lo sciopero dell’azienda non è limitato nel tempo, ma dura 365 giorni l’anno.
Come definire d’altra parte l’attività di un servizio di trasporti che organizza il passaggio dei mezzi ogni 20 minuti?
L’attesa media per un pullman in Italia ed in Europa sta tra i 5 ed i 10 minuti, fate dunque i calcoli per vedere la differenza.
Un euro e cinquanta per un attesa di 40 minuti ( andata più ritorno) ed un viaggio tortuoso su mezzi antiquati e lentissimi, ne vale veramente la pena?
Sarebbe ora che il Sindaco si desse da fare per un “esproprio” dei mezzi pubblici a Gtt ed una susseguente gara d’appalto consegni uno strumento così prezioso in mani sagge e meno scioperanti.