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Una minaccia presa sottogamba

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Tra le varie notizie che riempiono le pagine dei quotidiani è riservato solo un trafiletto di qua ed uno di là alla minaccia di un attacco nucleare che la Corea del Nord rivolge agli Stati Uniti. E’ evidente come il regime di Pyongyang si presenti come macchiettistico e ridicolo, tra i vari tentativi falliti di spedire satelliti in orbita e la figura del nuovo caro leader, un giovane obeso che non riesce nemmeno ad aprire le sue strettissime fessure oculari, circondato com’è dal grasso. (Per sapere di più su questo personaggio si veda quest’articolo).Tutto questo può far sorridere molti, ebbene: da ridere c’è ben poco. Il popolo Nordcoreano è vessato da cinquant’anni di comunismo, impedito nell’espatrio e racchiuso nelle frontiere temibili di un regime che gode della paternalistica protezione della più avanzata Cina. 

La Corea del Nord per bocca del suo ministro degli esteri ha minacciato espressamente gli Stati Uniti d’America di ricorrere alla sua supposta prerogativa di scagliare un attacco nucleare preventivo contro la potenza ostile, ma non solo: ha dichiarato che una nuova guerra tra le due Coree è inevitabile. La Corea è un paese che storicamente è sempre stato uno: lingua e tradizioni, salvo le temperanze occidentalistiche dell’ultimo mezzo secolo, sono unite e comuni. Eppure metà del paese è schiacciato nella morsa del comunismo, mentre l’altra metà è iperpopolata ed iperattiva, con industrie mondiali e solide relazioni economiche con il Giappone.
Queste esternazioni dei politici nordcoreani vengono prese sottogamba dalla comunità mondiale e dai media in quanto risibili, inoffensive e pletoriche, riferite alla politica interna nordcoreana, a noi poveri occidentali oscura, nonostante si cerchi di leggerne il più possibile sui blog d’informazione che sfuggono alla censura grazie all’appoggio dei cugini (fratelli) di Seul. Da qui capiamo che si tratta di esternazioni tutte volte a quelli che vorrebbero essere arguti  tentativi di tecnica politica. Invece la seconda minaccia, di una nuova guerra contro la Corea del Sud, appare più che mai attendibile. Ebbene non si capisce come l’Organizzazione delle Nazioni Unite non voglia intervenire in tal senso, né conseguenzialmente si capisce perché la Cina non si stufi di questo vicino isterico e smanioso di grandezza che deve sempre difendere ed accudire come un cucciolo. Anche se avvisaglie di insofferenza da parte del colosso comucapitalista si cominciano a percepire, stando a quanto riportato dalla stampa che si occupa di estremo oriente.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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