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Quirinale: rischio Amato, lo vogliono i socialisti

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Le porte per le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica italiana si stanno per aprire e mostrando così ai cittadini il risultato di questo inciucio del Nazareno. I media gongolano di fronte a così tanti rumors e puntano, come Sky Tg24, sulla spettacolarizzazione all’americana dell’imminente elezione. Sondaggi, televoti e quant’altro intratterranno gli utenti come se fossero realmente partecipi di quest’elezione. Una bella illusione, dato che una delle più importanti cariche dello Stato viene in realtà nominata dal Parlamento in seduta comune, e già su questo ci sarebbe da aprire una bella parentesi.

Ad ogni modo è il nome di Giuliano Amato quello che sta rimbalzando più insistentemente di altri: ha il beneplacito di Berlusconi, del Ncd e di buona parte del Pd eccetto Renzi, preoccupato che una figura così nota possa in qualche modo oscurare la sua toscana “presenza”. Noi ormai non ci stupiamo più di questi biechi giochi di potere, tuttavia ci vien da saltare sulla sedia leggendo quanto riporta il quotidiano avantionline.it, che dice di essere giornale socialista.

Il quotidiano parlando di Amato lo descrive come personaggio di “caratura politica e prestigio istituzionale” in un articolo, comparso oggi, e ostenta altri elogi smisurati per il giudice costituzionale. Come può un giornale che si auto definisce socialista elargire laudi a una tale rappresentazione umana del concetto di “casta politica”? Un tempo i socialisti lavoravano per e con il popolo, con l’obiettivo di utilizzare le risorse pubbliche per appiattire le differenze sociali. Oggi invece incensano colui che da Presidente del Consiglio nel 1992 firmò il famoso decreto legge del prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani (30.000 miliardi di lire), cui seguì una manovra economica di tagli della spesa pubblica e aumenti spropositati di tasse che, come potete vedere oggi, non servirono a nulla se non a finanziare gli stipendi degli onorevoli e le casse della banche.

Come mai il giornale “socialista” non ricorda la pensione d’oro che ammonta a 31.000 euro percepita dal prof. Amato (22mila di pensione Inpdap e 9mila come vitalizio parlamentare)? Proprio lui che da Presidente del Consiglio, sempre con quella famosa manovra “lacrime e sangue”, inaugurò i tragici tagli alle pensioni.

Dato che il quotidiano avantionline non esprime più un pensiero socialista, pur definendosi tale, lo vogliamo esprimere noi: non vogliamo Giuliano Amato Presidente della Repubblica perché oltre ai motivi sopraelencati non vogliamo rappresentanti di spicco della Prima Repubblica, che già predispose i batteri per la nascita della Seconda, e inoltre non vogliamo in nessun modo rimpinguare la già spropositata busta paga di questo professore, che farebbe bene a tornare alle sue pubblicazioni universitarie senza essere più di peso alle tasche dei cittadini.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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