La maggior parte della gente non sopporta più questi partiti litigiosi che hanno nel loro interno rappresentanti indagati, condannati in 1°grado, incapaci ed indegni di ricoprire le cariche che occupano. E’ la rabbia, non la disperazione, che induce molti a votare il M5S. Non importa cos’è , cosa riuscirà a fare e dove voglia condurre l’Italia, vige soltanto il desiderio spasmodico di sbarazzarci delle facce di quei tromboni arroganti che ci hanno portati al punto in cui siamo dopo averci rincoglionito a chiacchiere.
Sarebbe meglio che i “moderati” cambiassero il loro nome in “pappe molli“, perché non hanno le mani libere e tutti, in qualche modo sono schiavi dei banchieri che ci dominano. Siamo in guerra per la sopravvivenza e si sente solo parlare di bazzecole e di pettegolezzi usciti fuori dal buco della serratura, come nel caso Scajola e lady Matacena. Covano sotto la cenere fatti che il popolo non deve sapere, perché diventerebbe ingovernabile, ed è per questo motivo che i media di regime (pagati) li nascondono sotto il tappeto.
O lo si alza e si tira fuori tutta la sporcizia che c’è, oppure dobbiamo rassegnarci ad essere manutengoli di questo lercio sistema che a parole tutti dicono di voler cambiare. L’ondata grillina la temono sia Chiamparino, sia Renzi. Ed è proprio il presidente del consiglio che abbiamo, deciso dall’assemblea di un partito, che ultimamente ha alzato l’asticella. Non dice più che le europee non cambiano niente, ma sostiene che il voto del 25 maggio è uno spartiacque. Come si diceva negli anni Settanta, si scuote solo l’albero, ma sono altri che raccolgono le pere. La politica fatta bene è una cosa seria che richiede capacità, competenza ed onestà, qualità di cui la nostra classe dirigente non sa che farsene.
di Giuseppe Franchi N.a.a.