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Berlusconi si toglie i sassolini dalle scarpe

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Dopo 14 mesi di assenza dalla TV, l’ex per eccellenza (premier, senatore, cavaliere) ha parlato a ruota libera a “Porta a Porta” (24-4-14) lasciando i giornalisti (Belpietro, Polito ed il Vicedirettore dell’Unità ) a bocca aperta, accusando (tra l’altro) nientepopodimenoché Napolitanoreo di aver tramato contro di lui per far saltare il suo governo, promettendo a Fini (allora presidente della Camera) l’incarico di formare un nuovo governo (senza passare attraverso le elezioni) qualora fosse riuscito a farlo cadere in qualche modo.

C’è mancato un pelo, il 14 dicembre 2010 la Camera respinse la sfiducia nei suoi confronti per soli 3 voti di differenza (314 contro 311) e Fini ne uscì con le ossa rotte, sconfitto per sempre senza scampo. Colui che tutti ritenevano il delfino di Berlusconi in un colpo solo ha azzoppato il governo, distrutto il Pdl, An e sé stesso. Una vera ecatombe che l’ha destinato all’oblio politico, sebbene avesse tutte le carte in regola per succedere all’allora cavaliere più in sella che mai.

Quella di cui sopra è un’accusa che fa tremare i polsi al Quirinale, che l’ex premier (l’ultimo eletto dai cittadini) si dichiara pronto a convalidare ovunque, perché ha “testimonianze” inconfutabili. Come al solito nelle faccende delicate i media tacciono e fanno quadrato intorno al sistema vigente sfiorando l’argomento a volo d’uccello per lasciare sul piedistallo il capo dello stato. Preferiscno sottolineare, visto che la data lo permette, i “valori della resistenza” che hanno appeso Mussolini (con alcuni suoi camerati e l’apolitica amante Petacci) a testa ingiù ad un distributore di benzina a piazzale Loreto. Neanche una parola per quella scena da macelleria messicana con cadaveri penzoloni come quarti di bue soggetti agli sputi dei democratici astanti.

Ci vuole una bella faccia tosta ed un pelo sullo stomaco a spacciare per “democrazia” lo schifo in cui gli italiani sono costretti a sguazzare, tenuti al guinzaglio dalla cricca dei banchieri internazionali. Purtroppo, campagna elettorale o no, il pensiero “unico” dominante è un muro di cemento armato difficilissimo da abbattere, specialmente a mani nude.
Giuseppe Franchi, Naa. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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