Se come ha detto Renzi in conferenza stampa, sono andati a votare ai gazebo (allestiti pure in alta montagna per favorire gli sciatori ) 2 milioni e 900mila persone, il trionfo del “rottamatore” è stato netto ed indiscutibile. Non c’è niente da dire, anche se presto i suoi “afecionados ” dovranno constatare che fatti i conti con i trattati europei, il parlamento, il capo dello stato, il premier in carica eccetera eccetera , gli sarà permesso di realizzare solo in minima parte di ciò che ha in testa.Comunque sia D’Alema , che dopo il primo round riservato agli iscritti , aveva definito Renzi ” UN IGNORANTE,UN MENTITORE, UN FALSO MESSIA , UN GIAN BURRASCA SPIRITOSO E BRILLANTE”, a malincuore dovrà mandare giù il rospo dell’affossamento del suo beniamino Cuperlo (colto controllato e forbito nel parlare), lasciato al palo con un miseero bottino di consensi popolari. A mangiarsi i comunisti è arrivato Renzi, classe 1975, che in un decennio ha bruciato le tappe (coordinatore della “Margherita” nel 2001, presidente della provincia fiorentina dal 2004 al 2009 e poi sindaco) .
A quanto pare non ha nessuna voglia di fermarsi, ci ha preso troppo gusto. Largo ai giovani, i vecchi marpioni (anche fuori dal parlamento) devono farsene una ragione. Vale in politica ciò che Eduardo De Filippo ripeteva ai giovani attori: “Io vi insegno come entrare in scena, ma il momento di uscire lo dovete decidere voi” . Scelta difficile , ma necessaria, se non si vuole sentite in bocca il sapore amaro della sconfitta .
Giuseppe FranchiN.A. (Noi automobilisti)