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Alla fine si è deciso per il voto palese. Pd, Cinque stelle e Scelta civica si sono per la maggioranza (7 favorevoli, 6 contrari) espressi in Giunta per il voto palese che l’Aula dovrà dare sulla decadenza da Senatore della Repubblica del presidente del Pdl, Berlusconi.
DECADENZA ALLE PORTE – Con il voto palese Berlusconi avrà ben chiaro i nemici da guardare in faccia, ma nulla potrà fare, almeno fin quando non si renderanno necessarie nuove elezioni, per dare un’adeguata risposta. Chi, tuttavia, potrebbe votare per la di lui decadenza, stando comodamente seduto dalla parte destra dell’Emiciclo? Tutte le poltrone del centrodestra, anche quelle della coalizione, già solo per l’opportunità di essere in coalizione, dovranno votare contro la decadenza e non avranno, con tutta probabilità, il coraggio di fare altrimenti.
Viceversa per B. sarà impensabile riuscire a “convincere” così tanti esponenti insospettabili alla Razzi o Scilipoti da farlo rimanere al suo posto. La figura per i “convinti” sarebbe troppo magra e il piano al limite dell’impossibile, ma B. ci ha abituato a colpi di scena incredibili.
ESITO PARADOSSALE – Certo è che con la sua decadenza il futuro dell’Esecutivo appare più che mai in bilico, mentre quello del Pdl sembra possa alfine ricompattarsi, sotto un’ala di totalità di parlamentari di centrodestra che sono convinti, o si professano tali, della persecuzione giudiziaria subita dal Cav, che tra l’altro ora rischia pure di diventare ex Cav, se il presidente della Repubblica riterrà di revocare il Titolo a seguito di un’istruttoria del Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro.
