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Josefa Idem e l’obbligo morale di dimissioni

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Dopo varie intemperanze e parzialità, la Idem nell’occhio del ciclone per presunta evasione fiscale: avrebbe dichiarato di risiedere in una palestra (anziché nella casa vicina dove viveva con marito e figli) per non pagare l’imposta sugli immobili.

La rappresentante del governo, ministro dello Sport e delle Pari opportunità, il mese scorso ha promesso, dimentica del fatto che appartiene ad un governo di larghe intese: “un disegno di legge sulle unioni civili, cosa che sempre più cittadini e cittadine chiedono giustamente”, specificando di essersi recata a Palermo (nel “Pride qui descritto dal nostro corrispondente siciliano G.Morello) “per portare un segnale concreto di attenzione da parte del governo alle istanze della società che non possono essere sottaciute”. Il Paese, ha seguitato Idem nella sua giagulatoria, ha l’urgenza “di dotarsi di una norma che estenda la legge Mancino per punire i reati contro l’orientamento sessuale”, quindi il ministro ha fatto appello al Parlamento perchè “ci sia l’appoggio più ampio possibile, dando così un segnale di grande maturità”.

A braccetto con Idem cammina Boldrini, dimentica del suo ruolo istituzionale super partes che non dovrebbe esporsi nei confronti di categorie di popolazione piuttosto che altre, né di diritti di categoria che gran parte della popolazione non ritiene nemmeno diritti. Chiedere tale equidistanza sociale da un politico eletto, pardon, nominato (peraltro bypassando le parlamentarie) nel partito di SEL è ovviamente un’intemperanza che non può esserci perdonata. Questo connubio istituzionale tra Idem e Boldrini, che si sono tanto prodigate per appoggiare le rivendicazioni degli organizzatori del Pride farebbe di Palermo, sostiene il sindaco Leoluca Orlando, “la capitale dei diritti”, riallacciandosi al video-messaggio inviato dal presidente del Parlamento europeo, il faziosissimo Martin Schulz, il quale parla del “Pride più a sud d’Europa”. “Nessuno ha il diritto di ridicolizzare questo nostro incontro”, tuonano le due politicanti di sinistra.

Ecco che le intemperanze extraruolo inverate dalle due, tuttavia, spingono proprio a ridicolizzare la funzione esercitata, per essere esercitata senza le giuste competenze e fuori dall’alveo dell’imparzialità che si richiederebbe ad un membro di un Esecutivo di larghe intese, nonché all’organo vertice della Camera, terza carica dello Stato.

Dobbiamo accodarci alla frase di Beppe Grillo che parafrasa una canzone di Giorgio Gaber Ma cos?è la destra cos?è la sinistra?Gridare Forza Italia alle partite di palloneha un gusto un po? di destrama portare una canoista al governo, un po? tedesca,è da scemi più che di sinistra.Ma cos?è la destra cos?è la sinistra?

Sì, perché certe scelte fatte in barba alla volontà popolare, magari di personaggi già celebri, soltanto per proseguire nella retoricissima integrazione forzata dei ruoli femminili non è parità sostanziale: trattasi di una forzata eguaglianza formale che non rende giustizia all’eguaglianza sostanziale, cioè la vera rappresentazione eguale di donne e uomini in un esecutivo, che valgano allo stesso modo, che esercitino ruoli chiave alla stessa maniera: siamo in Italia ben lungi da questo obiettivo. La Idem non è nuova anche a dichiarazioni politiche fortissime contro gli esecutivi di centro-destra, che a suo dire (sempre per rimarcare la parzialità del soggetto) avrebbero portato nel baratro il paese, essi, unici responsabili. Anch’essa si è accodata alla sfilza di politici, politicanti, manifestanti e girotondini che santificano il baffetto nazionale per far convergere tutti i problemi dell’Italia degli ultimi vent’anni sul Caimano.

La vera chicca di oggi, che solo adesso fa accodare chi scrive agli stuoli di richiedenti le dimissioni del ministro Idem, è che la stessa avrebbe eluso (evaso?) Ici e Imu negli ultimi anni. La lotta agli evasori è una delle priorità del governo Letta, ma pare proprio che dopo le condanne inflitte a importanti rappresentanti dello stesso (Berlusconi ad esempio può ben essere considerato un membro dell’Esecutivo, perlomeno mediatamente), un altro rappresentante delle larghe intese sia finito nell’occhio del ciclone.

Un sopralluogo tecnico è stato compiuto presso l’abitazione e la palestra del ministro Josefa Idem. Il sospetto è quello, come poc’anzi detto, di mancato versamento di tributi per l’Imu. L’accusa è quella di aver eluso i propri doveri nei confronti del fisco grazie a false dichiarazioni. L’ex campionessa olimpica risiedeva a Ravenna, fino al 4 febbraio 2013, alla soglia delle elezioni, in un’abitazione nella frazione di Santerno. Il marito e la famiglia risiedevano invece inspiegabilmente a pochi metri di distanza, in un’altra casa.

Una doppia residenza che, secondo i documenti del Comune svelati da IlFattoQuotidiano.it (sempre loro, chapeau), consentiva al titolare del dicastero per le Pari Opportunità e per lo Sport di pagare meno tasse sugli immobili: «Con riferimento all?Ici risulta che i contribuenti hanno considerato abitazione principale sia il fabbricato di Carraia Bezzi che il fabbricato di Argine Destro Lamone, e conseguentemente non hanno corrisposto l?Ici per gli anni 2008 al 2011, fruendo dell?esenzione prevista per legge», scrive il Fatto citando il Comune di Ravenna. Dopo l’elezione alla Camera nelle file del Pd, Josefa Idem ha comunque spostato la residenza nella casa del marito. E all’inizio di giugno 2013 ha regolarizzato la propria posizione con l?Imu, con un versamento «a titolo di ravvedimento operoso». L’11 giugno funzionari del Comune hanno redatto un verbale di accertamento dell’illecito segnalando alcuni elementi da approfondire.In particolare, i principali dubbi riguardano la palestra, censita come casa.

Interpellata dalla stampa, Idem non si sbottona e dice che parleranno i suoi legali per lei: il Movimento Cinque stelle ha già chiesto un’interrogazione parlamentare sull’argomento.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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