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L’indice di letalità e il fallimento del “modello Italia”

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Ieri il sottosegretario Sileri, a mia affermazione che i dati sulla letalità italiana per Sars-Cov-2 sono i peggiori al mondo, ha replicato che non era così perché la letalità sarebbe maggiore negli USA e in Belgio.

di Andrea Zhok

Avevo verificato il dato due mesi fa, prima dell’avvento di Omicron, e ho verificato di nuovo ieri. Anche se con Omicron le percentuali di letalità (= rapporto tra contagi e decessi) si sono drasticamente ridotte in tutti i paesi, le proporzioni continuano a rimanere le stesse, punitive per il sistema sanitario italiano.

L’Italia presentava una letalità complessiva del 2,8% prima di Omicron, ora invece la letalità è scesa all’1,41% (144.343 decessi su 10.212.621 contagi). Il Belgio presentava una letalità complessiva del 2,05% prima di Omicron ed ora invece è scesa all’1,00 % (28,863 decessi su 2,878,212 contagi).

Stessa riduzione per gli USA, che oggi presentano una letalità da Sars-Cov-2 dell’1,21% (894,880 decessi su 73,449,185 contagi). Va notato che questi sono tutti paesi effettivamente tra i peggiori nella gestione sanitaria della pandemia.

Se guardiamo la letalità all’altro capo della classifica troviamo che l’Olanda presenta un dato di letalità dello 0,52% o la Svezia (senza nessuna grossa restrizione) allo 0,81%, stesso dato del Giappone (il paese più anziano al mondo). Perché questo puntiglio numerico?

Primo, anche se poco importante, per portare a conclusione un argomento, cosa che nel corso delle trasmissioni televisive non è mai possibile fare. Secondo, e più importante, perché il dato sulla letalità da Sars-Cov-2 è un buon indice (imperfetto, ma significativo) per stabilire l’efficienza (o inefficienza) di un sistema sanitario nell’affrontare questa patologia.

E un sistema sanitario che fa acqua rappresenta la migliore garanzia che lo stato di allerta ed emergenza perenne continui senza interruzioni. (Tra qualche mese la debacle attuale verrà usata come usano i “camion di Bergamo”: come un martello retorico per battere sul chiodo del terrore e sulla necessità di “non abbassare la guardia”.)

Così politici della sanità come Sileri possono usare la propria incapacità nel risolvere i problemi del servizio sanitario come una medaglia, un argomento a favore della necessità di continuare nella loro strategia di inutile sadismo nei confronti dei non inoculati (o dei meno inoculati), come se fosse quello il problema.
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