Per fortuna la manifestazione sardinata si è conclusa.
Si rivedono vecchi catenacci come la Camusso, Santoro e addirittura Vendola, sì, Vendola. Per il resto mano mano emerge sempre più tutto il repertorio della sinistra cartonata rosè: dal sempiterno appello al “linguaggio nuovo” perchè “le parole sono importanti” (Cit. di Nanni Moretti) e “cambiano la realtà” ehm, prova a dire che il muro che hai di fronte è di polistirolo, poi prendi la rincorsa e sbattici la testa.
Non è mancato manco l’appello noborderista con il vecchio medico condotto di Lampedusa assiso e parlamentare europoide grazie alle sue menate immigrazioniste e soprattutto un giornalista di origini keniane, tale Obondo, che a nome dei sardinati chiede in sostanza la concessione della cittadinanza italiana per Jus Visivus (basta vedere le coste italane da 50 km di distanza e hai diritto ad una pensione d’invalidità) o addirittura per Corrispondenza (puoi chiedere la cittadinanza italiana comodamente da casa tua e ogni mese ti verrà mandato un bonifico dall’Inps). Così è se vi pare.
Dopo gli indiani metropolitani, i centri sociali noborderisti, le femministe, gli ellegibittari genderisti, i popoli viola, i girotondi, i senonoraquando è l’ora delle truppe sardinate. Passerà anche questa stazione, passerà anche questo flagello, passerà anche questo tormento.
Giuseppe Masala