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ABANO TERME – Blitz della Guardia di Finanza nei municipi di Abano e Montegrotto Terme, a seguito del quale è stato arrestato l’assessore Marcolongo, con l’accusa di concussione, corruzione e turbativa d’asta. Ivano Marcolongo è assessore all’Ambiente di Montegrotto e sarebbe stato fermato con le mani nel sacco, dopo aver ritirato una presunta tangente di mille euro, che avrebbe ricevuto da un imprenditore in cambio dell’assegnazione di appalti per lo sfalcio e la manutenzione del verde pubblico.
I militari della guardia di Finanza sarebbero in possesso di parecchia documentazione e da qualche tempo le “mosse” di Marcolongo sarebbero state intercettate dalle fiamme gialle attraverso intercettazioni ambientali nella sua autovettura.
Anche i Sindaci di Abano e Montegrotto sarebbero indagato per una presunta concussione e corruzione, da parte della Procura di Padova. Sulle indagini che coninvolgono i sindaci Luca Claudio (Abano) e Massimo Bordin (Montegrotto) – quest’ultimo anche per turbativa d’asta -, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.
Da quanto emerso, sarebbe stato sentito il capoufficio tecnico di entrambi i municipi. Ascoltati anche diversi dipendenti comunali. Sono state compiute da parte degli inquirenti diverse perquisizioni nelle abitazioni dei due primi cittadini e in un’azienda di Abano Terme. Risulterebbero indagati anche tre imprenditori del settore florovivaistico.
Le indagini ed il conseguente arresto avrebbero preso il via dalle dichiarazioni di alcuni imprenditori, stanchi di pagare le presunte “mazzette” per accapparrarsi i lavori nell’area termale. Un sistema tangentizio che si reggerebbe dal 2008 e che avrebbe consentito agli stessi primi cittadini, secondo l’accusa, di intascare delle percentuali dagli appalti che venivano affidati sempre alle “solite” aziende.
