Quindi le famiglie dovranno farsi carico di tutto quello che comporta occupandosi di non autosufficienti cronici, sofferenti di multi-patologie, oppure “affetti da malattie che necessitano di cure complesse” difficilmente curabili a casa senza un adeguata assistenza sanitaria, oppure di adeguate competenze. Competenze che sappiamo essere proprie della professione infermieristica, e certo non basteranno le 40 ore di formazione delle badanti e neanche le 200 ore di formazione per l’attestato di frequenza “Minime Competenze”. Ma l’assurdo non l’ha raggiunto la Serracchiani, ma addirittura il Comune di Trieste, che, per sostenere la domiciliarità dell’anziano, ha promosso, usando un eufemismo, un corso denominato “Formazione Multilingue“, questo corso è composto da un plico contenente 1 dvd, un glossario in 6 lingue ed un test in 6 lingue, quindi il candidato dopo aver visionato il dvd può rispondere alle domande del test ed invia il tutto all’indirizzo indicato, così riceverà a casa l’attestato di partecipazione. Un documento che gli consentirà di operare nell’ambito domiciliare, semi-residenziale e residenziale. Quando si dice che la realtà supera la fantasia! Raccogliendo il comunicato protesta del movimento Alternativa Tricolore non possiamo non sostenere come questa sia una grave offesa verso chi per anni ha servito il paese pagando le tasse.
Siamo davanti alla distruzione dello stato sociale, non si possono abbandonare a loro stessi, e neanche alle famiglie, delle persone che hanno bisogno di cure continue ed immediate, un paese civile cura i suoi anziani con rispetto e dedizione. Ci rivolgiamo al Presidente della Regione, On. Serracchiani, ed al Sindaco di Trieste, Dott. Cosolini, affinché vengano posti dei ripari a questi due obbrobri che hanno creato, e ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio, On. Renzi, affinché lo stato trovi le risorse per la Sanità Italiana ormai a livelli da paesi sottosviluppati.