Home / Affari di Palazzo / Politica interna / La colonna sonora dell’estate? Le promesse di Renzi

La colonna sonora dell’estate? Le promesse di Renzi

Condividi quest'articolo su -->

Ci mancava la pennellata finale per sottolineare il suo liguaggio moderno e giovanile, ma è venuta fuori con la trovata del selfie a proposito dell’Europa. Ma se la UE lo facesse davvero, non apparirebbe la stanchezza, la rassegnazione e la noia come ha detto Renzi, ma l’immane putridume che la ricopre. Per il momento ci basterebbe che i giornalisti della TV e della carta stampata la smettessero di dirci che i parlamentari stanno lavorando per darci una buona legge elettorale, perché se finora l’hanno elogiato, saranno i primi a dargli addosso appena caduto. Renzi non ha giornali di proprietà, ma di servilismo, quindi lo dimenticheranno come un ombrello oppure lo menzioneranno per sottolineare i suoi numerosi difetti. Che la legge elettorale si chiami Italicum o Europeum non frega niente a nessuno, perché fra breve a votare andranno solo più le truppe cammellate dei vari partiti per il loro tornaconto, non certo i cittadini vilipesi e mazziati.

Viviamo con dati macroeconomici allarmanti, non ci sfiorano nemmeno di striscio i miliardi di euro che Draghi vuole dare alle banche centrali perché li canalizzino nel prestito alle imprese ed alle famiglie, come del resto le diatribe con la Buba (Bundesbank tedesca). Ai cittadini interessa unicamente un abbassamento sostanzioso della tassazione, invece nel DEF (documento economia e finanza) di Renzi è già previsto l’aumento dal 43,8% al 44% , ma in realtà gli italiani pagano molto di più a questo fisco insaziabile .

Abbiano almeno il buon gusto di non aggiornarci continuamente sull’ abolizione del bicameralismo, quando se le danno di santa ragione sull’elettività che interessa solo a loro. Della riforma della non giustizia, si vedrà tra non molto che bel pasticcio verrà fuori. Dal momento che si avvicinano le ferie, speriamo almeno che la TV non ci perseguiti con le loro immagini sulle barche o sulle spiagge alla moda. A noi che restiamo in città perché non abbiamo più soldi, siamo già contenti di non sentire le loro baggianate e di non vedere le loro facce. In fondo, non chiediamo nemmeno troppo.

di Giuseppe Franchi  N.a.a. 

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …