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Rom esentati dal pedaggio: la giunta Fassino che fa? (Video)

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TORINO – In un periodo in cui si sprecano proclami sulla presunta utilità dello Ius soli applicato al paese italiano, ecco che episodi di ordinaria quotidianità saltano all’occhio come prove di una realtà ben lontana dall’ecumenismo descritto da certi politicanti.

Torino è una città che, negli ultimi quindici anni, ha visto aumentare notevolmente la presenza di comunità straniere: trattasi di minoranze importanti tra cui spiccano la comunità romena e quella nord africana. E sin qui nulla da dire, anche se è certo che una, se pur modesta, parte di queste due minoranze etniche è entrata a far parte dei loschi giri malavitosi presenti in città, ma questo rientra in un discorso più ampio in cui andrebbe introdotto il tema della mafia, da sempre reclutatrice di forze fresche.

Il problema invece sorge nella sua gravità se andiamo ad analizzare la forte “comunitàrom presente nel capoluogo piemontese: questa ha infatti letteralmente colonizzato certe zone di Torino, in particolare tra la Barriera di Milano e Lungo Stura Lazio, dove ovviamente l’insediamento è avvenuto in maniera del tutto abusiva.

Il modus vivendi dei gitani è alla “spera in Dio“, ovvero se va bene campano di elemosine, alla peggio (come la maggior parte dei casi) si ingegnano in espedienti, quali furti, truffe e ruberie varie. Come nel video qua riportato, è possibile vedere esponenti della comunità rom salire sui mezzi pubblici, ovviamente sprovvisti di biglietto (una foto che immortali un rom mentre timbra il ticket avrebbe un valore probabilmente milionario), e mandare i loro figli con un bicchiere a chiedere l’elemosina ai passeggeri a bordo, e se capita qualche disattento ecco che volano via pure i portafogli.

Secondo il folle progetto targato Boldrini-Kyenge (e firmato da molte altre “menti” poco giuriste, ma molto demagogiche), tali infanti, completamente diseducati al vivere civile, nati però sul suolo italiano avrebbero automatico accesso alla cittadinanza italiana e a tutto ciò che essa comporta (tra cui il diritto al voto, anche europeo). Questo insulso progetto non si preoccupa ovviamente che l’educazione ricevuta dai bambini rom non avrebbe nessun punto in contatto con quella ricevuta da qualsivoglia nativo italiano (compresi i figli di comunità romene e nord africane integrate ormai da oltre un decennio sul suolo italiano), ne tanto meno si preoccupa di come risolvere la situazione economica della comunità nomade: la cittadinanza non dà soldi, semmai è ulteriore obbligo al pagamento di tasse che i rom non pagano adesso e non hanno nessuna intenzione di pagare in futuro.

Lo Ius soli non è sicuramente un punto da inserire come priorità dell’agenda politica, purtroppo però viene utilizzato dai soliti noti come arma elettorale.

di Gabriele Tebaldi;Collaborazione tecnica Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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